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IN VIAGGIO => Diario di Viaggio => Topic aperto da: Curvator cortese - 24 Gennaio 2010, 21:48:02
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Toccata e fuga in quel d'Orvinio questa mattina, in solitaria ascesa (e discesa), tra asfalti infidi umidi e talora ghiacciati...
Ma quanto va bene il mio bol d'or!
Ne sanno qualcosa quei signori in tuta di pelle con le 600 honda cbr e suzuki gsxr che nel tratto curvoso della tiburtina mi hanno avuto incollato per un bel pò, prima di prendere il volo (loro) sul tratto più veloce, mentre io cercavo di domare un cavallo oscillante che cercava di disarcionarmi, tirando per (mia) fortuna le redini e tornando a trottare allegro e solitario.
Qualora vi interessasse, potrei in seguito riferire alcune sensazioni di guida sul misto, anche se con una forcella un pò svergolata e che non lavora al meglio.
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Tutto di nascosto, bravo. :whip2:
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e bravo.... :)
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Ma tu frequenti spesso Orvinio. So dell'incontro che hai avuto col Gotha dei CBisti.
Io ho frequentazioni a poca distanza da là.
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Duca di Pavia, Generale Big C, amici tutti,
non abbiatevene a male, ma dovevo pur misurarmi con la mia Cio Cio San sul letto asfaltato nunziale e curvoso di Orvinio e poi...il primo vero amplesso non meritava alcun testimone, ancorchè nobile.
:read2:
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....Qualora vi interessasse, potrei in seguito riferire alcune sensazioni di guida sul misto, anche con una forcella un pò svergolata e che non lavora al meglio.
eddaje! :)
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...con una forcella un pò svergolata e che non lavora al meglio.
eddaje! :)
Sì...ed anche con i cilindri non allineati con il vacuometro...come tutti gli altri (!!!!)
E pure con la bavetta oleosa di trafilaggio dalle punterie a destra (!!!!)
E pure con la carburazione grassottella (!!!!)
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si, vabbe'... ma ce le dici 'ste impressioni o no?? :D
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.. pure con la carburazione grassottella (!!!!)
Di cosa parli?
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Domani, ragazzi, vi prego, voi siete notturni, vado a vedere la de filippi...così dormo presto!
Domani vi dico tutto!
A 2, Ermete, l'apertura pilot!
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Impressioni di guida in quel d'Orvinio, in un mattino di mezzo inverno, nei giorni della “merla”.
La bella giornata domenicale si prospettava ricca di possibilità, obbligandomi però a scegliere quella più desiderata, la migliore per me: l'uscita con la mia nuova compagna Cio Cio San, sicuramente complice eccitata e divertita dall'idea di un fresco e pacato extraurbano montano, nel pieno rispetto reciproco dei ruoli. Solo noi due, io e lei, la mia adorata Butterfly, senza la fida Suzuki, Pinkerton o qualsivoglia altro al seguito.
Dopo una accurata vestizione, un pò sovrabbondante vista la (mia) età, contento come un bimbo la sera di Natale prima di ricevere gli abbondanti regali e dopo aver tolto il catafalcoso borsone posteriore che tanto osteggia la buona guida e l'estetica, finalmente mi accingevo ad inserire la chiave nel suo giusto fodero, per godere dell’accensione pronta e finalmente efficiente (dopo le cure teorico-pratiche del Duca di Pavia e del suo Dirigente tecnico BigC).
Poco m’importava a tal punto che molti avessero avuto già avuto in regalo l’allineamento parificatorio-vacuometrico che tanto giova ad un motore, o che la forcella non fosse minimamente prestante con la sua inchiodatezza pur compensata solo da ammortizzatori induriti nel precarico, o che la carburazione fosse ingrassata a livelli di ¼ eccedenti nelle benedette pilot, o che nessuno mi avesse illuminato su quali viti usare per montare i paracalore stagnanti in garage da più di un mese, o che il Duca non mi avesse informato di avere una maniglia per me già da tempo.
Avevo il mattino davanti a me e nessuna tristezza o motivata gelosia avrebbero osteggiato od inquinato la gioia di guida che mi attendeva per le successive 3 ore.
Una asciugatina al trafilaggio oleoso dalla guarnizione del coperchio punterie a destra m’imponeva un fugace malumore, subito superato per la prospettiva della magnifica uscita ormai imminente ed ineluttabile.
Una controllatina all’olio, come d’abitudine sempre al massimo consentito, mi permetteva quindi di iniziare le procedure complesse dell’accensione, incrociando le dita come di consueto.
Una piccola girata di chiave giusto per accendere il vivido quadro strumenti (per pochissimo tempo), una massima apertura alla durissima leva dell’aria al manubrio, una decisa e maschia pressione sul pulsante ed il miracolo si è ripetuto: un borbottio iniziale sommesso ed un po’ disequilibrato, poi un po’ di gas in aiuto e la regolarità pulita del magnifico progetto del 4 cilindri ha cominciato ad accarezzare le mie orecchie; le vibrazioni ad alta frequenza ed assai poco fastidiose hanno cominciato quindi la loro dolce carezza ai palmi delle ormai impazienti mani frementi sulle manopole.
Acceso il faro come sempre rigorosamente solo dopo aver pigiato l’iniziatorio pulsante, onde evitare la pericolosa “schicchera accensoria” che tante lampadine fulmina nel mondo motoristico (concetto assai ostico al comprendonio delle nostre mogli, ahimè mai metabolizzato), ho proceduto con sapienti e delicati colpettini di gas a basso regime di giri, come suggerito dalla vecchia scuola quattrotempistica per favorire la lubrificazione fin nei più remoti anfratti, accompagnando il tutto con la progressiva, precoce e dovuta chiusura dell’aria (anche per non inumidire troppo le scontrose candele, già mortificate dai teorici soverchi giri di grassa miscela, come imposto alle pilot dal nostro amato Duca di Pavia e purtroppo approvato da BigC).
Appoggiata quindi la mano senza guanto sul coperchio punterie della testa sinistra (evitando il dolore derivante dall’untuoso trafilaggio di destra), finalmente notando un certo tepore diffuso dopo già un minuto, procedevo ad ingranare la prima, ormai sicuro di amiche dilatazioni ben lubrificate laddove tutto si move per un nobile scopo; rilasciando la frizione a bassissimo numero di giri, come il 1100 del Duca di Pavia non ti perdonerebbe mai se non al prezzo di una freccia, poscia mi avviavo a passo d’uomo per la rampa del garage, la stessa che la mia carinissima vicina di box poco prima aveva imboccato con il suo fiammante SH, con il motore imballato ancora gelato ed i metalli sofferenti nell’inesistente accortezza di non voler attendere un attimo prima di dar sfogo alla sua uterina e non curante protervia, sorda di fronte allo scampanante lamento che solo cuori sensibili riescono a percepire, gentili lettori.
Ordunque però torniamo a noi ed al ricordo di quegli attimi di incontaminata bellezza, che ogni motociclista prova nel condurre il gioiello tanto amato e non può esimersi dal raccontare, contagiando l’affettività di molti colleghi di passione.
L’autostrada non è certo un terreno ideale per noi, veri malati del misto, anche se diventa un luogo pallido ed indispensabile da percorrere per raggiungere i rigogliosi territori asfaltati di caccia, spesso non rimanendone traccia nel nostro vissuto. Ricordo solo di aver piazzato l’ago del contagiri sui 5000-5500 giri/’, un regime rispettoso pur nella perfida ed inauspicabile costanza delle rotazioni, mai amate dalla viva meccanica, cui il motore si adatta solo per accontentare i nostri voleri.
I primi contrafforti montani con le loro tondissime curve sono stati il risveglio migliore dallo scialbo torpore autostradale, finalmente abbandonato dietro di me, iniziando alfine il piacere delle continue variazione di regime, le accelerazioni ed i rilasci, le pieghe misurate e le traiettorie pennellate, le marce snocciolate fluidamente a salire ed aiutando la frenata a scendere, senza dover lambire i 6000 g/', come in un libero pacato volo planato tra curva e curva.
Ed ecco che la mia attenzione si è soffermata sul motore di Cio Cio San, un portento di elasticità e di compressione, di coppia e di tosti momenti torcenti donati a profusione...
(continua)
P.S.
Solo tu, Hondalover, puoi capire il vero significato catartico di una ascesi guidereccia in solitaria!
Il nostro rapporto autistico con traiettorie sinuose e le tangenti della mezzeria di un asfalto ruvido, in un dipinto naturale silvano o marino, mentre il motore canta riconoscente in cotanto fresco, c'inebria!
Anche la rigida temperatura si scioglie innanzi al nostro caloroso ardore ed impeto italico, mentre i rivi della passione accarezzano il nostro cardiocircolatorio riconoscente e pulsante, quasi sincrono con i nostri pistoni.
M'inchino ancor più a te, aulentissimo, inimitabile ed irripetibile amico.
In primavera verrò con tutta la mia famiglia da Michele, davanti a u' trianòn, per mangiare finalmente una vera pizza, sperando di averti vicino e pregiato commensale.
PPSS
Mi onoro di essere allievo della Donna di Paella nel racconto, scusandomi per l'eccessiva sinteticità!
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Impressioni di guida in quel d'Orvinio, in un mattino di mezzo inverno, nei giorni della “merla”.
La bella giornata domenicale..........................................
PPSS
Mi onoro di essere allievo della Donna di Paella nel racconto, scusandomi per l'eccessiva sinteticità!
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Tu quoque, Discordiane, fili mi!
:crybaby2:
Io l'ho fatto solo per accontentare BigC, lo sai com'è quando si arrabbia!
:occasion14:
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...(continua)...
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...(continua)...
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Ecco!! Adesso lo hai fatto davvero...................................addormentare ;D
E mo chi ripara i motori? Tu? :violent5:
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Vabbè, con voi nun se pò scherzà, state sempre a guardà 'lcapello. :idea1:
Puntata n°2 (seria):
Imboccata la tiburtina sopra Tivoli, passato il terribile autovelox, ho cominciato ad aumentare il passo, mai sopra i 6000 g/', che è comunque un bell'andare con il 900.
La moto va benissimo, a patto di non forzare un pò troppo il ritmo (nel senso di essere troppo decisi o bruschi nelle manovre) altrimenti si evidenziano i limiti di una ciclistica non a posto. Mantenendo un passo veloce ed una guida morbida non ha reazioni anomale. Cominciando a staccare un pò più tardi, spostando il peso e facendolo un pò decisi...cominciano le oscillazioni.
Anche in tal caso sono oscillazioni assolutamente gestibili e non troppo incidenti sulla traiettoria impostata, nel senso che non mi ha mai allargato una curva. Un paio di volte che sono entrato un pò troppo veloce, una carezza al freno posteriore in piena curva unita ad una piccola azione a mestiere sul manubrio mi ha permesso di chiuderla, certo inclinandomi di più del previsto. Il rilascio del gas con l'ausilio del freno motore, soprattutto stando sopra i 4000 g/', ottiene un effetto analogo, qualora la velocità d'ingresso non sia eccessiva, altrimenti salva solo il freno posteriore.
Le gomme metzeler aiutano la guida rotonda, hanno una gran facilità nella discesa in piega, fluidamente, fin quando vuoi te.
Ho avuto la sensazione che le mie gomme fossero un pò troppo gonfie, per una leggerissima sensazione di liquidità. Non so ancora come vadano di pressione le mie gomme, ma uno 0,1-0,2 meno all'anteriore domenica scorsa mi avrebbe facilitato le pieghe, con sensazione di maggiore grip sull'asfalto molto freddo.
Nelle pieghe sul tratto misto medio-veloce della tiburtina poche volte ho dovuto frenare nel correggere traiettorie, pur andando veloce.
La moto ha messo il muso dove volevo io e quando non l'ha fatto è perchè era la mia traiettoria, teorica per quella velocità, in pratica, ad essere sbagliata.
Ho la sensazione che si guidi ancor meglio avanzando molto sulla sella, portando i pesi in avanti, con il cavallo dei pantaloni ove comincia il serbatoio.
La facilità di guida con questo tipo di moto è disarmante, non credevo che fosse così amica. Le masse in gioco sono comunque tante, ma l'inerzia direzionale sembra non opporsi ai tuoi voleri, quando decidi di curvare.
Il tratto più interessante subito dopo Licenza, nei pezzi asciutti al sole, misto stretto e strettissimo ha confermato il gran passo di questo mezzo. Ho buttato la moto da una parte e dall'altra come se l'avessi sempre guidata, arrivando a circa 5 mm dal massimo della spalla permessa dal copertone posteriore, senza reazioni anomale, con temperatura ambientale e dell'asfalto bassissima (c'era ghiaccio nei tratti in ombra).
Nulla da dire quindi sulla guida pura e ciclistica, anche se gli avambracci poi erano indolenziti, segno che un pò di sforzo lo si deve pur fare per guidare questa maxi: il fatto è che sembra non pesare nulla nel farlo. Se poi consideriamo che praticamente la forcella anteriore non mi sta lavorando, il tutto ha un sapore di miracoloso (onore alla vecchia guardia degli ingegneri Honda, che si sono certo meritati le vittorie con questo mezzo...sì vabbè, lo so, ora lo dico: grazie anche ad un motorone!
Queste mie impressioni assumono personalmente un certo valore, giacchè ho ancora un vivo ricordo nella mente (e nelle sudate braccia) dell'impegno di guida con il mio bmwk75, con il quale ho dovuto fare un rodaggio lunghissimo di "prego, scusi, per piacere", prima di conoscere ed usufruire delle sue grazie e...poter tenere il passo della maggior parte dei motociclisti sportivi sù e giù per il misto stretto di Orvinio.
Frenata: allo stato attuale frenava meglio Isolde all'anteriore, il posteriore invece è eccezionale, modulabile, dolce o potente a tuo piacimento, raramente al bloccaggio solo se proprio lo vuoi. Penso che sulle prestazioni scarse della frenata anteriore incida una pompa non troppo efficiente ed una forcella che non lavora a dovere. Quando tutto sarà a posto, sono sicuro che mi soddisferà pienamente.
Motore: semplicemente fantastico, sempre pronto e presente, senza mai dovergli tirare il collo per andar forte; 5-6000 giri bastano ed avanzano sù per Orvinio per tenere il passo di chiunque, senza timori reverenziali nei confronti di cavallerie più quotate, ne sono sicuro.
Gran tiro in basso, gran tiro ai medi, agli alti non ci voglio andare (ma BigC ed Empirico mi rassicurano anche in tal senso anzi, mi dicono che ce n'è di più).
A 3000 giri comincia a strapparti il manubrio dalle mani!
Nessun problema entrando con una marcia superiore all'ideale, esci a palla ugualmente.
La cosa bella è che percorsa la corda, ancora inclinato, puoi aprire già con una certa progressiva decisione, senza allargare troppo la traiettoria che hai valutato per quella curva. Questa è sicuramente una carta vincente, la stessa che mi ha permesso al ritorno di tenere il passo per diverse curve (sulla tiburtina) di due scatenatelli giovincelli in tuta di pelle con 600 giapponesi smarmittate (honda e suzuki), prima che le oscillazioni, la famiglia e l'età mi facessero chiudere il gas... e salvarmi così la vita.
Vi assicuro che la velocità di percorrenza in curva non era inferiore e in uscita di curva mi facevo sotto il loro sedere ogni volta che aprivo il gas, come se avessi potuto bastonarli in accelerazione. Sentivo il loro motore urlare ed io stavo lì, attaccato, staccandomi solo un pò in frenata, poi stessa velocità di curva, poi mi rifacevo sotto in accelerazione. Devo dire che però non so dirvi il numero dei giri che ho chiesto a Cio Cio San, sicuramente più di 6000, ma non ci voglio pensare.
Dopo una decina di curve ho mollato, con il cuore in gola non dalla paura, ma dall'eccitazione. Comunque quei due sconfinavano in maniera preoccupante con il corpo nelle curve a sinistra, in maniera tremendamente pericolosa.
Insomma mi sono divertito da morire con questo motore che non sembra mai aver fine.
E poi curva bene, e poi è bella!!! E' bella da morire!!!
La devo sistemare presto, Empirico, BigC, soccorruomo, forcella, potente pompa dei freni (senza tubi in treccia), nuova guarnizione per il trasudo ed alla via così!!!
Per tutta la vita.
P.S.
Vi saprò dire presto il consumo, perchè dopo 15 euro e 150 km già fatti non è ancora entrata in riserva.
In città ho già osservato 14 Km/l, senza esagerare ma anche con discrete accelerazioni (vedi quelle di BigC, altrimenti avrei fatto 16).
Consumo olio: 150 gr in 500 km.
Grazie ragazzi, grazie di esistere!
:love4:
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Per come la vedo io, se metti due ammortizzatori seri, in avanti ti dovrai sedere solo sullo stretto e ballerai di meno sulle lunghe, tra poco monterai molle nuove davanti e gli ammo ti appariranno scarsi.
Posso capire che non ti piacciono i trecciati ma la pompa che monto io è migliore di quella che ho sulla VFR che è migliore di quella della VF che è migliore di quella della CB. Sono disposto ad avere dei brutti tubi ed una bella frenata. Se avessi passato i 7000 te ne saresti accorto dalla botta forte.
Si capisce che sei felice in moto e questo è fantastico.
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Bene.. motore infinito? prova ad arrivare, non dico a 9500 (che non gli fa comunque nulla :) ), ma a 8500-9000.. per ora la stai usando al 60% ;)
+ o - in settimana dovrebbero arrivare i ricambi crucchi e iniziera' la sistemazione!
Solo un appunto: per favore, non la confrontare piu' col tornio che si offende... il tornio non si guida, si usa. :laughing6: :laughing6:
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Posso capire che non ti piacciono i trecciati
ma una guaina nera non si può mettere?
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sempre piu' sottili (e brutti :) ) restano... e comunque se li prendi gia' assemblati, in una guaina del giusto diametro, non passano i raccordi e una termorestringente dove passino i raccordi, non credo ce la faccia a restringersi tanto..
c'e' un'altra soluzione: trovare una pompa Nissin della giusta sezione/portata ;)
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sempre piu' sottili (e brutti :) ) restano...
...c'e' un'altra soluzione: trovare una pompa Nissin della giusta sezione/portata ...
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:love3:
:love4:
:hello2:
:toothy10:
Io li voglio panciutelli con la pompa più grossa!
E' stata l'unica volta in cui ho osato contraddire il Duca di Pavia.
Comunque la moto ad Orvinio ha frenato, basta sapere quanto ed adattarsi...