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FORUM hondacb.net => CBforum => Topic aperto da: Gabro - 06 Febbraio 2010, 16:24:17
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si inizia qui un "mini-corso" di guida per corrispondenza, che fonda le sue basi nella guida in pista ma che sicuramente sarà utile a molti per migliorare il piacere e la sicurezza nella guida su strada :)
premetto che ognuno di noi ha il suo "stile", e che le abitudini sono dure a morire... però con un pò di attenzione e concentrazione in quel che si fa, con un pò di basi tecniche e con l'ausilio di un pezzo di strada che ci piace poco trafficato e con curve di ampia visuale, sicuramente molti di noi troveranno giovamento :)
io ho iniziato a notare quanto male guidavo in strada dopo le prime volte in pista, e dopo i primi spaventi e culate a terra.
dopo aver fatto un pò di esperienza in pista mi sono reso conto quanto sarebbe stato utile imparare a guidare al chiuso invece che in strada :)
Poiché l'interesse è di migliorarci su strada, tentiamo di trovare una strada che sia il più possibile propedeutica allo scopo di imparare e dove poter andare con comodo anche a passare un pomeriggio di "studio".
Non andremo (quasi) mai contro il codice della strada, ma alcune strade sono meglio di altre per imparare ;)... iniziamo ad elencare quali sono le caratteristiche che fanno di una pista un'ottima nave scuola:
1) mancanza di ostacoli a bordo carreggiata:
è una cosa piuttosto difficile da trovare in giro, però dovreste conoscere una strada sgombra da troppi ostacoli, dopotutto a noi ci servono 5-6km e ripetendola molte volte i passaggi brutti potrete memorizzarli e agire di conseguenza
2) larghezza e qualità dell'asfalto:
non avete idea di quanto poco asfalto si utilizzi di solito. Trovate una strada piutosto larga in maniera da avere qualche mtro di asfalto da poter sfruttare (senza mai invadere l'altra corsia :) ). Scegliete una cono poche buche e con una qualità di asfalto piuttosto regolare. Attenzione anche alle strisce bianche.
3) visibilità:
un vecchio detto diceva: "la moto va dove si guarda" e questo è importante. sapere dove va a finire la curva e sapere se ci sono ostacoli dopo toglie preoccupazionii, e ci permette di pensare ad esercitarsi ad una cosa per volta.
4) ripetibilità:
a qualcuno fare la stessa curva 20-30 volte potrà sembrare noioso ed inutile, ma se ci pensate un pò vedrete che poi alla fine i "tipi di curva" non sono tantissimi, certo ogniuna è diversa ma comunque appartiene ad una "famiglia"... se impariamo a fane una della famiglia saremo in grado di riconoscerne altre ed essere praparati.
Trovate anche delle piaccole dove poter fare comodamente e senza rischi inversione... chi mi seguirà in questo mini-corso farà tante "vasche" su quei pochi km :)
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guida passo passo all'utilizzo degli arti e dei sensi.
Prima puntata, la mano destra:
approcciandoci alla guida sportiva verrebbe spontaneo pensare che "il polso" sia la cosa più importante... sbagliato!!
Iniziare ad imparare da qui è la maniera giusta di farsi male ;)
la motocicletta è molto sensibile ai trasferimenti di carico, smanacciamenti eccessivi col gas e coi freni la destabilizzano; inoltre le gomme devono lavorare sia per sopportare i carichi trasversali (fare le curve) che per i carichi longitudinali (accelerazioni, frenate)... meno si mischiano queste sollecitazioni e meglio è, e visto che a dare il gas sul dritto son capaci tutti e noi stiamo imparando a fare le curve, è meglio concentrarsi sull'aderenza trasversale ;)
primo esercizio: morbidezza:
provate a fare il vostro circuito personale senza mai frenare, tentando di utilizzare solamente il freno motore della chiusura del gas per rallentare (quindi niente scalate assassine) e tentando di mantenere sempre la stessa velocità, sia sul dritto e che in curva.
Iniziate a fare le vostre "4 curve" ad una velocità piuttosto bassa, anche 30 all'ora... se riuscite senza problemi al secondo passaggio aumentate a 35, e cosi via.
Arrivate fino al punto in cui in uno o piu curve iniziate a pensare "che non ci state piu dentro" e d'istinto rallentate. Prendete nota di che curva era, come l'avevate impostata, che cosa vi ha messo paura, che reazione avete avuto.
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Domenica ho provato a scendere dalla Cerra sino a Tivoli con la VFR,cercando di non usare i freni ed il meno possibile il cambio, ho spesso usato questo metodo, specie agli inizi della mia storia in moto, per migliorare la scorrevolezza in curva e la confidenza con la piega. Il "compito" non lo ho svolto ripetendo più volte il tratto e non sono neanche partito da velocità molto basse, diciamo che ho adottato molta souplesse.Il percorso è molto tortuoso e piuttosto stretto, l' asfalto integro con alternate curve chiuse ed aperte e 3/4 rettilinei piuttosto corti. Il percorso in discesa di 6/7 km. ed il tipo di guida che mi ero prefissato mi hanno fatto usare in prevalenza terza e quarta marcia e solo in un paio di occasioni la seconda. Guidando in quel modo è facile stabilizzare la moto e sentirla molto neutra in ingresso di curva, le cieche a dx impacciano di meno di quando si entra scomposti ed è facile tenere la percorrenza vicini alla corda dopo avere chiuso la traiettoria. Aprire il gas non preoccupa mai perchè perchè il tiro è regolare e viene spontaneo aprire a centro curva. Arrivando un po' più forte del previsto basta una pressione sul manubrio interno per fare girare la moto ed assecondandola la piega aumenta bene in sicurezza.Senza frenesia ci rende conto dell' importanza della guida "con gli occhi": cercando di guardare sempre la curva successiva sembra quasi di andare sin troppo piano ma quasi automaticamente si entra puliti. Mi sono accorto che le curve a sx tendo a "tagliarle" un po', probabilmente proprio a causa della maggiore visuale.
:wave:
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In discesa diventa tutto più difficile.
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Vero, l' inerzia aumenta ed anche le variazioni di carico e si allunga la frenata. In questo caso però sono riuscito a pelare solo un paio di volte.
Come sempre mi hanno sorpreso le curve cieche "doppio raggio".
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A Tolfa in 3 per una prova pratica."Allievo" Discordiano,istruttore Gabro.
L' obbiettivo era: salire a Tolfa a 70/80kmh. senza usare i freni (solo freno motore) e percorrere rettilinei e curve alla velocità più costante possibile. Dunque le traiettorie arrotondate aumentando progressivamente l' angolo di piega usando il bacino e tenendo il manubrio senza tensione.
L' opinione a fine prova è che il Discolo tende ad entrare troppo stretto sulla mezzeria e si trova a centro curva in traiettoria troppo ad uscire,per compensare dovrebbe piegare molto oppure andare contromano.Per non piegare rallenta molto.Invitato a seguire le line di Gabro ha dato una bella pulita alle gomme.
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Gli occhi: "la moto va dove si guarda"
l'utilizzo del solito pezzo di strada, quella decina di curve conosciute, permette un'altro esercizio, concentrarsi nel guardare la strada e non il mezzo metro d'asfalto davanti la nostra ruota anteriore alla ricerca di macchie d'umido o topi schiacciati :)
concentratevi a guardare dove va a finire la curva, guardate lontano, al punto di fuga. Per far ciò le prime volte provate a girare proprio la testa torcendo il collo in direzione della curva... qualcuno lo fa già naturalmente, molti altri invece tendono a tenere la testa bloccata e a far viaggiare solo gli occhi. Le prime volte che muoverete la testa vi sembrerete dei deficenti, ma dopo due curve apprezzerete il movimento ;)
Il "guardare avanti" è il principale motivo per cui molti guidano meglio seguendo un'altro... un'altra moto di fronte a noi cattura il nostro sguardo e tendiamo a seguirla con la testa, quando siamo da soli invece torniamo a guardare il nostro parafango ;D
(questo è anche il motivo per cui se il primo della fila fa un dritto o un errore, in genere lo fanno anche quelli che seguono... quindi scegliete bene chi seguire e fatelo comunque con cognizione!)
A volte è utile immaginarsi una moto davanti a noi (per la generazione playstation: un ghost)
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Empirico qui sopra ha anticipato un concetto: le traiettorie.
il nostro scopo nel percorre la curva è (al momento, vedi esercizio 1) mantenere la nostra velocità. Se approcciamo una curva a 50km/h per l'esercizio 1 dobbiamo tenere quei 50 per tutta la curva.
Può capitare che, quasi in mezzo alla curva, ci rendiamo conto di non "starci più dentro". La soluzione è piegare di più ma, visto che siamo all'inizio, abbiamo paura anche a far quello. alla fine allarghiamo oppure rallentiamo oltremodo.
Perchè ci siamo spaventati? eppure all'inizio credevamo che i 50 all'ora fossero una "velocità sostenibile"!!
La risposta è nella Traiettoria. Non esiste una traiettoria sbagliata e una giusta, la traiettoria dipende dalla velocità. Se andate a Vallelunga quando girano gli amatori e guardate dove mettono le ruote i migliori vedrete che tengono delle linee; se andate quando ci sono le corse di medio livello vedrete che i piloti ne tengono altre, se andate a vedere la gara del mondiale SBK vedrete che quegli alieni passano in tutti altri posti. Sono tutte traiettorie giuste, rapportate però alla velocità con cui si approccia, si percorre, e si esce dalla curva.
Tornado alla vostra curva a 50 all'ora, se vi accorgete che dovete piegare di più di quanto preventivato significa che avete sbagliato la traiettoria giusta per quella velocità. Probabilmente siete entrati troppo stretti. Provate a ripetere la curva tenendo una linea diversa.
Mano mano che procederete con gli esercizi della lezione 1 e aumenterete la velocità "tenderete" naturalmente alla linea ottimale da seguire in questo frangente (lo ricordo: ancora senza freni e senza aprire il gas), e vi avvicinerete al prossimo step: aumentare l'angolo di piega
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SABATO ABBIAMO MESSO IN PRATICA :)
notevoli miglioramenti da parte di Discordiano :read2: :hello2:
per la lezione abbiamo usato questo pezzo di strada:
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nell'uscita di domenica invece abbiamo scoperto che Vincenzo è già allo step successivo; la scelta della velocità giusta per ogni curva è ottima, al pari della piega, deve affinare solo la scelta delle traiettorie... a presto per la prossima lezione!
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è vero che le traiettoria "giusta" non esiste, ma per scegliere la propria bisogna comunque padroneggiare le basi del mestiere :) ... per cui mi scateno anche io nelle classiche figurine col paint che trovate da tutte le parti ;D
Sopponiamo di andare su una stada che non conosciamo, che possiamo sfruttare tutta la carreggiata (senso unico) e ci troviamo di fronte questa curva semi-cieca, come la impostiamo?
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qui sotto ci sono due esempi di quello che potremmo trovare una volta dentro la curva semi-cieca ;)
in entrambi gli esempi ho disegnato due possibili traittorie, conseguenti alla nostra scelta iniziale di entrare "stretti", in rosso, o "larghi", in blu... lascio un pò di tempo per studiare, poi commento :-*
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La mia opzione sarebbe quella di tentare le linee rosse entrando col motore in tiro.Mi lasciano più margine di correzione,anche col solo gas.
Le linee blu mi sembrano più adatte alle automobili.
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a completamento, metto una terza traiettoria:
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Ecco,sul verde mi ci trovo.In effetti entrando in una cieca sconosciuta non accosterei neanche tanto a destra. ;)
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Io voto per la traiettoria rossa: posticipare il punto di corda. In questo modo riduco prima la velocità ed ho meno possibilità di essere costretto a correggere dentro la curva, inoltre posticipando la corda tendo ad allargare e guadagno prima la visibilità della successiva parte di strada.
Giusto? ???
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La terza traiettoria (verde) mi sembra quella ottimale con il giusto punto di corda, per chi conosce la strada o comunque per curve pienamente visibili.
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GustaV c'ha preso in pieno ;)
correggo solo una cosa, il punto di corda fra la traiettoria rossa e la verde è lo stesso ;D
di conseguenza anche l'uscita è circa la stessa.
quello che cambia è solamente il raggio di curvatura dell'ingesso, a parità di velocità di ingresso rispetto alla rossa la traiettoria verde richiede piu decisione e di piegare di più :)
la traiettoria blu invece permette una velocità di percorrenza maggiore, ma si fa più strada.
Non so se avete mai sentito i termini "girare stretto" oppure "stare cuciti al cordolo", il concetto è proprio quello esperesso dalla traiettoria verde, e una moto capace di girare più stretta permette traiettorie più corte e rapide senza occupare troppa strada e senza affaticare troppo (nella produzione attuale per esempio l'RSV4 è imbattibile in questo, gira in un fazzoletto)
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adesso torniamo a concentrarci sulle traiettorie blu e rosse:
(http://www.xtremeshack.com/immagine/i71769_traiettorie-01-rabav.gif) (http://www.xtremeshack.com/immagine/i71771_traiettorie-02-rabav.gif)
Io voto per la traiettoria rossa: posticipare il punto di corda. In questo modo riduco prima la velocità ed ho meno possibilità di essere costretto a correggere dentro la curva, inoltre posticipando la corda tendo ad allargare e guadagno prima la visibilità della successiva parte di strada.
posticipando cosi tanto l'ingresso hai piu tempo per frenare, pieghi di meno, hai più visuale, e un'eventuale correzione sarà sempre più facile ;) inoltre si sarà sempre piu dritti in uscita, e si potrà dare gas con più tranquillità.
Una manienrà facile di riconoscere se si sta sulla traiettoria rossa, o sulla traiettoria blu è che nella prima si deve rialzare la moto in uscita, nella seconda invece si deve incrementare la piega in uscita... ed è una condizione molto pericolosa ;)
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"Cucito al cordolo",a me non piace molto.Per strada c'è un sacco di sporco e spesso l'asfalto è rovinato,in più uscendo dalle strette a destra, la visibilità interna è limitata.
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infatti io per strada vado sulle rosse :tweety:
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infatti io per strada vado sulle rosse :tweety:
Proprio come me, ma la traiettoria è da macchina non da moto :thefinger:
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Consideriamo anche che le strade pubbliche in genere sono bordate da marciapiedi, guard-rail o addirittura pareti di roccia se in montagna. Quindi una traiettoria che richiede di piegare di meno permette di sfruttare meglio i bordi strada (puoi accostare di più).
In pista con cordoli bassi ovviamente è diverso.
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la fisica è la stessa, e moto e macchina ne rispondono alla stessa maniera :read2:
l'unica differenza è che le auto rimangono controllabili anche in derapata, pure sulle 4 ruote... le moto in genere no ;)
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Una manienrà facile di riconoscere se si sta sulla traiettoria rossa, o sulla traiettoria blu è che nella prima si deve rialzare la moto in uscita, nella seconda invece si deve incrementare la piega in uscita... ed è una condizione molto pericolosa ;)
mi autoquoto prima che si perda, questa è una prova importante da fare... molte volte siamo convinti di essere su una traiettoria "sicura" ed invece no, provate, provate!
(quando smette di piovere :violent5:)
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Appunto perchè le macchine si controllano in derapata, nelle corse tipo i rally, si tende ad anticipare la chiusura della curva, generando un sovrasterzo, così hai già il muso sulla traiettoria di uscita e riesci ad uscire più rapidamente.
Anche le moto possono essere controllate in derapata (solo con la posteriore, se perde aderenza l'anteriore sei a terra). Io invidio chi è capace di accelerare in uscita di curva controllando il sovrasterzo, tutte le volte che è successo a me mi sono preso una strizza ed ho ringraziato di non essere finito a terra.
Sentire davvero il limite di tenuta delle gomme pilotando una moto è una cosa che ho sempre agognato, senza mai riuscirci con la necessaria confidenza. In macchina è molto più facile (anche perchè è facile recuperare se si supera il limite).
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Io ho l'impressione che molti in moto non "finiscano" le traiettorie in piega.
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In macchina è molto più facile (anche perchè è facile recuperare se si supera il limite).
guidare "seriamente" un'auto è molto più difficile che guidare una moto... è molto meno istintivo e molto più tecnico ;) come il Cacio potrà confermare... non è piu facile recuperare, anzi, ma almeno si danno i denti per terra al primo errore :)
ultima immaginetta per oggi, poi devo uscire.
immaginiamo di tornare nella condizione iniziale, curva sconosciuta e semi-cieca, e di impostarla come una curvetta semplice, invece ci troviamo davanti una doppia curva che chiude. Se siamo stretti, siamo troppo veloci, e ci facciamo prendere dal panico il risultato è quello della linea viola continua :-\
Se invece siamo larghi abbiamo più spazio per frenare, più tempo per decidere, e possibilmente rimaniamo in piedi ;)
volendo, e conoscendola, la stessa curva si può fare anche in traiettoria interna, ma bisogna frenare forte, piantarsi a centrocurva e piegre tanto, e farla girare di gas. Decisamente troppo per il nostro livello attuale (curva viola tratteggiata)
quindi il consiglio per andare allegri in sicurezza per strada è entrare larghi, calibrare la velocità, non esagerare mai col gas e coi freni per avere sempre un pò di margine ;)
(http://www.xtremeshack.com/immagine/i71789_traiettorie-02-crash.gif)
Io ho l'impressione che molti in moto non "finiscano" le traiettorie in piega.
non ho capito ???
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la fisica è la stessa, e moto e macchina ne rispondono alla stessa maniera
Esattooooooooooooo
cambia solo la massa>distribuzione dinamica dei pesi>attese
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"GIRARE LA TESTA"... :)
(http://ruoteinpiega.smugmug.com/Motorcycles/Franciacorta-QDE/NIM2063/884965846_zaUVA-M.jpg)
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Guardare l'uscita e sempre in avanti,sino alla curva successiva.
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io non vedo l'ora che si cominci a parlare anche di staccata e di uscita dalla curva. :headbang:
Anche io giro in pista e voglio sapere come la pensi e la tua tecnica :icon_study:
Ps Scusa se mi permetto ma, ottimo il consiglio di cominciare a parlare di velocita costante in curva. Io ho sempre avuto una guida spigolata e meno tonda proprio perchè non mi sono mai impegnato troppo nella fluidità. Molto istinto, molto divertimento....ma anche troppi errori :BangHead: :BangHead: :BangHead: :BangHead: :BangHead: :BangHead: :BangHead:.
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Col bici si tende a guidare tondo anche in pista,col 4 si frena tendenzialmente "dentro" e si apre più in piedi.Per strada meglio tondi sempre,I think.
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Io ho sempre avuto una guida spigolata e meno tonda proprio perchè non mi sono mai impegnato troppo nella fluidità. Molto istinto, molto divertimento....ma anche troppi errori :BangHead:
pure io all'inizio guidavo cosi... dopo un pò di culate a terra per perdita per posteriore (mai high-side però, per fortuna) ho messo la testa a posto.... adesso invece do le capocciate sul cordolo interno perchè perdo l'anteriore :headbang:
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Col bici si tende a guidare tondo anche in pista,col 4 si frena tendenzialmente "dentro" e si apre più in piedi.Per strada meglio tondi sempre,I think.
secondo me è anche una questione di gusti, un mio amico adora la percorrenza di curva e guida molto rotondo, io adoro le staccate...anche se adesso, causa brutta caduta l'anno scorso (brutta per lo spavento e la velocità più che altro), ho abbassato molto la cresta :'(
Io ho sempre avuto una guida spigolata e meno tonda proprio perchè non mi sono mai impegnato troppo nella fluidità. Molto istinto, molto divertimento....ma anche troppi errori :BangHead:
pure io all'inizio guidavo cosi... dopo un pò di culate a terra per perdita per posteriore (mai high-side però, per fortuna) ho messo la testa a posto.... adesso invece do le capocciate sul cordolo interno perchè perdo l'anteriore :headbang:
a posto nel senso che la metti sul cordolo :toothy10: