HondaCB.Net

FORUM hondacb.net => Honda CB BAR & O.T. (Fuori Argomento) => Topic aperto da: Curvator cortese - 28 Settembre 2010, 11:50:00

Titolo: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: Curvator cortese - 28 Settembre 2010, 11:50:00
Quante volte sono salito o sceso da quella rampa.
Questo incidente ha delle modalità assurde, che lasciano senza parole.
Morire così è terribile.
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: Antani - 28 Settembre 2010, 12:01:41
che è successo vincenzo?
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: Empirico - 28 Settembre 2010, 13:05:02
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=tnS9BoVh2Wc[/youtube]
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: GustaV - 28 Settembre 2010, 20:39:16
Non riesco ad interpretare il video.

Comunque Antani, una nave traghetto a Genova, durante le operazioni di sbarco, ha indietreggiato a motori accesi ed una macchina è finita in acqua. 2 morti.
Si sta indagando sulle cause, l'errore umano è palese.
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: Antani - 29 Settembre 2010, 08:52:27
terrificante...

a me poi l'acqua dei porti tra le barche fa paura

forse perchè ci sono caduto...
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: fuorigamma - 29 Settembre 2010, 09:32:47
non riesco neanche io a vedere... fatta un disastro di volte quella rampa.
 :angry7:
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: Curvator cortese - 30 Settembre 2010, 10:20:11
Chi va per mare sa che talora, in caso di vento forte in banchina, una volta date "ben salde" le cime d'ormeggio di poppa, si danno macchine avanti al minimo onde tenere ferma l'imbarcazione dov'è, senza risentire troppo dell'effetto vela dell'opera morta (di ciò che sta fuori dall'acqua, imponente in un traghetto) e di far inevitabilmente scadere la prua sottovento ed intraversarsi, nell'attesa che si tendano ben ben "spring" lateralmente (cime che limitano il movimento longitudinale dell'imbarcazione in arretramento od avanzamento, possibili però solo con banchine laterali) o ci si saldi bene sull'ancora data di prua od altrimenti su particolari cime di ormeggio a prua (date su un "corpo morto", che è un cima o catena fissata al fondo marino su blocchi di cemento, esattamente avanti alla prua della nave e che la nave raccoglie all'ormeggio).
Dovete considerare che i grossi traghetti hanno delle eliche di prua che a volte non ce la fanno a vincere l'effetto di un forte vento laterale: ma quel giorno c'era vento forte al traverso a Genova? C'era il rischio di intraversamento della nave tanto da effettuare questa pericolosa manovra, pericolosissima su un traghetto che sta facendo scendere delle macchine?

Io sono un semplice velico con 45 anni di mare sulle spalle, forse l'ultimo che possa giudicare l'accadimento, ma non vorrei che:
1) non fosse stata data bene "volta" (fermo) alle grosse cime di poppa, a bordo od in banchina.
2) qualcuno avesse dimenticato il blocco di un grosso verricello
3) Qualcuno si fosse "tirato troppo" sul corpo morto a prua se v'era un corpo morto, o sull'ancora, sempre con un grosso e potente verricello.
4) qualcuno o qualcosa ( un malfunzionamento) avesse dato troppa forza alle macchine nella manovra (quei motori strappano le bitte dalla banchina se vogliono, portandosi dietro un pezzo di molo se qualcuno sbaglia in plancia od avviene un imprevisto meccanico in sala macchine)
5) la troppa fretta avesse fatto aprire i portelloni ancor prima che il tutto fosse ben fissato e verificato
6) che non si fosse alfine rispettata la regola di macchine ferme (spente) all'ormeggio (e questa mi sa tanto che non la rispetti mai nessuno, per tante ragioni, non ultima proprio la sicurezza che se qualcosa va storto si è pronti a dare avanti od indietro, oppure proprio per il motivo detto all'inizio); il fatto è che non erano spente e neanche "in folle", per usare un termine automobilistico.

Tra queste 5 motivazioni ritengo sia da ricercare la causa vera di una tragedia che si poteva e doveva evitare.

Certo è che, come sempre, paga il comandante che... di solito si trascina dietro qualcun'altro nel cadere.
L'eccesso di sicurezza nella routine porta a questo ed altri gravissimi episodi: vi ricordate il traghetto che uscendo da Cagliari beccò in pieno un'isola? Oppure la Moby Prince che centrò in pieno una petroliera all'uscita da Livorno, morendo tutti i passeggeri e l'equipaggio tranne un mozzo appeso alla poppa?
Oppure il traghetto rovesciatosi ed affondato nel nord europa per un portellone mal chiuso?
...

Radar, controradar, punti nave istantanei con il satellitare a poco servono, se qualcuno non li guarda e poi timona solo a vista o con il pilota automatico, magari con un'occhio alla partita dell'Italia appena iniziata, con la sicumera e la presunzione tipica di chi lo fa tutti i giorni per anni ed anni, avanti ed indietro sulla stessa rotta.
Ritengo che tale eccesso di sicurezza possa accadere anche nella delicatissima fase dell'ormeggio, che chiama in causa tantissime persone nelle attenzioni e nelle responsabilità (comandante od ufficiale in plancia, ufficiale a poppa, ufficiale in banchina, nostromo,  marinai ormeggiatori a bordo ed in banchina, tutti collegati via radio in tempo reale).
Il tutto, che sembra così semplice, in realtà è un complesso insieme di azioni in successione precisa, con regole che vanno rispettate da tutti.
Il fatto è che con i giganti del mare non si scherza, proprio come per gli aerei, ci sono delle tonnellate in movimento, con forze immani in gioco, per niente un "gioco".
Ne sanno qualcosa i passeggeri del Titanic e dell'Andrea Doria, per non parlare del mare e della fauna delle coste della bretagna e di altri luoghi nel mondo (tutte quelle petroliere finite sugli scogli...)

Vedremo...
Intanto due giovani turisti che tornavano da una delle terre più belle del mondo, ancor più bella in settembre, sono morti, ed io non posso far a meno di pensare a quante volte sia sceso da quel portellone, con la moto...o con la famiglia!
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: boldor - 30 Settembre 2010, 11:07:26
nel 2010 !!!

ci deve essere un sistema automatico e meccanico.

1° con portellone giù la nave non può partire.
2° se il portellone scende di più,  automaticamente viene alzato 30/40 cm più della banchina (in questo modo le auto non scendono)
3° un blocco sull'inclinazione del portellone, se le panchine sono di misura x il portellone non può scendere sotto quella misura.
Titolo: Re: incidente a Genova, assurdo!
Inserito da: Curvator cortese - 30 Settembre 2010, 11:50:17
nel 2010 !!!

ci deve essere un sistema automatico e meccanico.

1° con portellone giù la nave non può partire.
2° se il portellone scende di più,  automaticamente viene alzato 30/40 cm più della banchina (in questo modo le auto non scendono)
3° un blocco sull'inclinazione del portellone, se le panchine sono di misura x il portellone non può scendere sotto quella misura.

Corretto teoricamente, ma in pratica a qualcuno potrebbe venir da obiettare:
un verricello che tira od una cima che si scioglie o molla può comunque far muovere una nave anche a macchine ferme, annullando la precauzione del 1° punto; a cascata ciò può render potenzialmente inutili le precauzioni dei punti 2° e 3°, creandosi comunque uno spazio vuoto tra il portellone e la banchina ove chiunque può cadere, nella fretta dell'uscita.
La fretta, quanta fretta ho sempre notato nello sbarco, ecco il vero problema.
Le cime e l'ormeggio hanno bisogno di tempi per assestarsi, di verifica che non può avvenire in tempi così brevi come in realtà avviene.
Appena abbassato il portellone e data la botta sulla banchina ho sempre osservato un via precoce dato a tutti, spesso uscendo in colonne parallele, quasi come in una piccola gara contro il tempo...
Una macchina se n'è accorta in una casuale frazione minima di tempo, ed ha frenato, salvandosi.

Per quanto ci si scervelli su soluzioni elettroniche o meccaniche, la serietà professionale e la corretta e cogitata gestione dell'uomo (elettronica, manuale o meccanica), l'amor proprio ed altrui anche nell'agire, per dirla all'antica, saranno sempre insostituibili.

L'efficienza moderna troppo spesso valutata numericamente sulla carta (in molti campi) vieppiù con il dio risparmio e l'intelligentissimo rendimento/orario come parametri principe, rende freddo e non sempre affidabile ogni calcolo sacrificale sull'altare del presto e del subito.
La sanità ne sa qualcosa, ma anche l'aviazione, la navigazione, la circolazione...e la qualità della nostra vita.

Ma il progresso, con il suo andamento esponenziale, forse non ammette tempi morti od ancorchè lineari di crescita, ahimè: "così è...se ci pare!"