HondaCB.Net
FORUM hondacb.net => Honda CB BAR & O.T. (Fuori Argomento) => Topic aperto da: Empirico - 22 Gennaio 2011, 09:09:07
-
L' articolo è di F. Bechis,simpatico o meno,tratta i numeri e lo trovo interessante.
"I POLITICI DEL BUCO
Fino al 1980 il debito pubblico aveva dimensioni umane: in trent’anni è raddoppiato e oggi siamo al 115% del Pil. Il campione del rosso, a sorpresa, è Ciampi. Ma pure Amato, Craxi e Fanfani...
Ci hanno rovinato i tecnici
È tra il ’92 e il ’93 (gli anni della trattativa con la mafia) che si creano le basi del dissesto attuale. E l’opposizione rimpiange i protagonisti di allora...
È Carlo Azeglio Ciampi il campione assoluto del debito pubblico italiano. Fra tutti i premier che si sono seguiti dal dopoguerra ad oggi è stato proprio il primo presidente tecnico, l’uomo che veniva dalla Banca d’Italia, ad avere battuto ogni record storico nel mettere sulle spalle delle nuove generazioni nuovo debito pubblico.
Durante il suo governo tecnico che vide i natali il 28 aprile 1993 e durò fino al 10 maggio 1994 il debito pubblico italiano aumentò di 117 miliardi e 568 milioni di euro, che valgon 174 miliardi di euro a valore attuale: 13, 389 miliardi di euro in più ogni mese di governo.
Peggio di lui fecero a dire il vero altri due governi. L’esecutivo balneare di tre mesi che Amintore Fanfani guidò nel 1987 una volta caduto Bettino Craxi, che riuscì a fare aumentare il debito pubblico di 13,692 miliardi di euro mensili (a valore attuale). E il governo guidato da Giuliano Amato fra il 28 giugno 1992 e il 28 aprile 1993 che riuscì (sempre a valore attuale) a scaricare sulle spalle delle giovani generazioni 13 miliardi e 543 milioni di euro ogni mese.
Visto che sia Fanfani che Amato nella storia repubblicana hanno guidato anche altri governi con migliori performance, fatta la media fra i vari esecutivi il primato in classifica come migliore scaricatore assoluto di debito pubblico sulle spalle degli italiani spetta proprio a Ciampi. Fanfani conquista comunque la medaglia d’argento con 11,448 miliardi di debito in più al mese durante tutti i suoi governi. E quella di bronzo spetta a Craxi, che con 10,8 miliardi di debito mensile regalato agli italiani supera di una spanna Spadolini e Forlani.
Amato è comunque fra i primi dieci in classifica con una media di guai regalata agli italiani tutt’altro che invidiabile: 8,5 miliardi di euro in più al mese durante i suoi governi.
Ma il dato è davvero tutto da interpretare. Perché se con il suo primo governo Amato fece disastri (e a poco servì anche la famosa “rapina”notturna del 6 per mille sui conti correnti degli italiani), nel suo secondo governo che chiuse la travagliata legislatura dell’Ulivo fra il 2000 e il 2001 fece crescere il debito pubblico di “soli” 4,7 miliardi di euro al mese.
Erano altri tempi (lo Stato aveva venduto Telecom e quotato Eni ed Enel e gli incassi erano stati utilizzati a riduzione del debito), ma nel suo piccolo anche quella performance di Amato fu a suo modo disastrosa. Perché peggiorò sensibilmente la performance del suo immediato predecessore, Massimo D’Alema (2,8 miliardi di euro al mese didebito pubblico) e fece peggio anche del successore, Silvio Berlusconi, che in cinque anni di governo affrontando i terremoti finanziari dovuti all’attacco alle Torre Gemelle di New York e i crack alla borsa di Wall Street (caso Enron e altri), riuscì comunque a fare crescere il debito pubblico in termini contenuti (4,2 miliardi di euro al mese).
Proprio mentre si sta discutendo se e come trovare soluzioni per una riduzione radicale del debito per non danneggiare le future generazioni, Libero è andato in cerca dei veri responsabili della crescita mostruosa del debito pubblico italiano. E lo ha fatto nella maniera più semplice possibile: per ogni governo dal 1945 in poi ha segnato il debito pubblico iniziale e quello finale, convertendo tutte le cifre in euro e rivalutando la somma in euro correnti del 2009 grazie ai coefficienti di rivalutazione monetaria forniti dall’Istat. Visto che nella storia della Repubblica ci sono governi durati pochi mesi ed esecutivi restati in carica qualche anno (Craxi) o addirittura una intera legislatura (Berlusconi), il solo modo per capire davvero chi ha fatto peggio è stato considerare l’aumento medio mensile del debito pubblico italiano per ogni governo.
Il debito pubblico italiano nel 1980 era ancora compatibile con quelli che sarebbero stati i parametri di Maastricht: entro il 60% del Pil. Ma è dal 1975 che è iniziata una corsa folle al rialzo, che è sostanzialmente parallela a quella della spesa pubblica: si è allargato lo stato sociale a dismisura, si è messo mano a investimenti che non erano coperti dalle entrate, e si è finanziato il tutto in deficit coprendo i conti pubblici grazie alle numerose svalutazioni della moneta.
Giulio Andreotti fra il 1976 e il 1979 ha fatto crescere il debito pubblico a valore attuale di oltre 339 miliardi di euro. In 18 mesi fra ’81 e ’82 Giovanni Spadolini lo ha fatto crescere di 183 miliardi di euro a valore attuale. In tre anni e mezzo fra ’83 e ’87 Bettino Craxi ha aggiunto altri 479 miliardi di euro a valore attuale. Poi di nuovo Andreotti in tre anni fra ’89 e ’92 lo ha fatto crescere di 400 miliardi di euro tondi a cifre di oggi, portando il debito pubblico a superare il Pil, cosa che non avveniva dal 1943, in piena Seconda guerra mondiale. Ad Andreotti è seguito Amato che in dieci mesi ha aggiunto altri 135 miliardi di euro e poi Ciampi che in 13 mesi lo ha fatto crescere di 174 miliardi di euro. Tenendo conto della crescita mensile sono stati questi due governi ad avere lasciato l’eredità più pesante sulle nuove generazioni.
Per alcuni sarà una sorpresa, per chi sta rileggendo criticamente la storia di quell’oscuro biennio 1992-1993 (gli anni della trattativa con la mafia che portarono a liberare dal carcere duro centinaia di boss), forse un’amara conferma.
Certo un dato che rende ancora più grottesca l’attuale ricerca da parte di autorevoli esponenti dell’opposizione (da Veltroni a Fini) di un governo tecnico sul modello di quello guidato da Ciampi nel 1993. Il peggiore anno della storia della Repubblica."
-
...mmmm... e quindi?!
???
-
e quindi il 'canto delle sirene' porta, come sempre, alla perdizione ;)
-
Basta che nun me chiedono gnente!! :violent5:
-
su questo non ci giurerei.. un'altra botta da 6 per mille mica ci mettono tanto a inventarsela..
-
cioè ma 'sto poro giornalista gli hanno fatto consumare una tastiera per scrivere questo a che pro? vorrebbe dimostrare che un governo tecnico adesso sarebbe sbagliato perchè in passato i governi tecnici hanno dimostrato di far salire il debito? non sanno più che inventarsi per tenere B. lassù... fra un pò dicono pure che non può dimettersi perchè nel 2012 finirà il mondo e allora tantovale finire con lui ;D
su questo non ci giurerei.. un'altra botta da 6 per mille mica ci mettono tanto a inventarsela..
tanto ormai hanno fatto rientrare i capitali dall'estero!
-
ga', se chi ci e' stato in alternativa, ha fatto nettamente peggio e le alternative attuali sono le stesse di cui parliamo, per me si trombasse pure la missionaria piu' santa della terra, ma che non peggiorino le cose... o no? sei masochista? ;) e chiudo qui perche' abbiamo gia' violato il regolamento :help:
-
e quindi?!
???
Il quindi ognuno lo giudichi da se.
Io,avendo letto l'articolo,non mi sono posto il problema se serva Berlusca o no ma cosa potrebbe funzionare.Sono tra l'altro della opinioni che i governi "tecnici" non esistano,servono a buttare ulteriore polvere negli occhi:"Tirate la cinghia ed usciamo dal casino,poi ne riparliamo" e ti fregano allo stesso modo di sempre.
-
Il prezzo dell'insostenibile.
Servirebbero riforme strutturali che andrebbero contro gli interessi di molti.
Se hai un castello non risparmi svitando le lampadine, ma traslocando in un appartamento.
-
Se hai un castello non risparmi svitando le lampadine, ma traslocando in un appartamento.
quoto alla grande....
-
fosse vero che se si svitassero le lampadine quelli che stanno nel castello al buio(tutti i politici)cadessero per le scale facendosi male :violent5: ...magari!! :wav:
-
fosse vero che se si svitassero le lampadine quelli che stanno nel castello al buio(tutti i politici)cadessero per le scale facendosi male :violent5: ...magari!! :wav:
Così poi ci tocca pagargli l'invalidità .
Io vorrei avere ancora adesso i politici del '46 , avremmo risparmiato un bel pò di pensioni d'oro , mexxa x mexxa la preferisco profumata
-
Il bel risultato della libertà di finanza
Maurizio Blondet 17 Novembre 2010
(http://www.effedieffe.com/images/stories/foto2009/1_stupidita_finanziaria.jpg)
Questo grafico del New York Times mostra le esposizioni incrociate dei cinque Paesi pericolanti della zona euro; ossia quanto le banche dell’uno hanno comprato di titoli pubblici dell’altro, e quanto rischiano di perdere se uno degli Stati fa default. Gli Stati sono i famigerati PIIGS, e le cifre dei rispettivi debiti e crediti sono state convertite da euro in dollari. Il grafico vorrebbe dimostrare la debolezza e l’irresponsabilità dei deboli. In realtà dimostra ben altro: ossia che a rischiare di più sono le banche e gli speculatori dei Paesi forti, in primo luogo la Germania.
La grossezza delle frecce è rivelatrice. Quelle che uniscono i PIIGS sono relativamente sottili. Ma osservate le frecce grosse e spesse che esprimo i debiti dei PIIGS verso Germania, Francia e Gran Bretagna. L’Italia, che ha un debito di 1.400 miliardi di dollari, ne deve 511 alla Francia: il che significa che le astute banche francesi hanno comprato titoli di debito italiani per una cifra pari al 20% del prodotto interno lordo francese. Un oculato investimento, non c’è che dire.
E le banche tedesche? Hanno in pancia 184 miliardi di dollari di Buoni del Tesoro irlandesi, 238 miliardi di titoli spagnoli, 190 di italiani, 45 miliardi di titoli greci e 47 di titoli di debito portoghesi.
Fatte le somme, le astutissime banche tedesche sono esposte per oltre 700 miliardi con i PIIGS: se fa bancarotta l’Irlanda, e se il contagio si espande al Portogallo – e poi irresistibilmente alla Spagna, e magari all’Italia – (perchè a tutti la speculazione chiederà interessi proibitivi, insostenibili) ossia se questi Paesi smettono di pagare gli interessi, ad andare a pallino sono prima di tutto le banche germaniche.
Il salvataggio della Grecia che Berlino non voleva fare, è essenzialmente un salvataggio delle banche tedesche. Adesso il salvataggio dell’Irlanda si impone, se no la Germania è risucchiata nel baratro; ma il salvataggio è stato reso più difficile dalla resistenza tedesca a salvare la Grecia. Il grafico illustra il momento in cui a rischiare di più non sono i debitori, ma i grandi creditori europei. Il che significa: il contagio non si ferma alle porte del Club Med, il crollo dei PIIGS trascinerà la Germania, ossia l’Europa intera.
Chi ha consentito alle banche francesi di accumulare BOT e titoli italiani fino al 20% del prodotto interno lordo francese? Di fare un investimento così folle?
La legge della libera circolazione di capitali vigente nella globalizzazione. Idem per le banche tedesche. Strapiene dei miliardi guadagnati duramente dagli esportatori tedeschi, non sapevano come impiegare quel ben di Dio; invece di investire nel loro Paese, hanno pensato bene di comprare Buoni del Tesoro dei Paesi più pericolanti, gonfiando – per esempio – la bolla immobiliare in Spagna. E nessun governo ha potuto vietare un così scemo investimento.
I controlli sui movimenti di capitale esistevano un tempo, oggi non più; l’economia politica (gestita dallo Stato) è ormai demonizzata. Il principale dogma della ideologia dominante recita che la libera circolazione dei capitali favorisce lo sviluppo, mentre il controllo pubblico lo frena; che i privati (le banche) sanno meglio dello Stato dove investire; che investono là dove la il capitale rende di più...
Il risultato è quello che si vede. Investimenti nei BOT (come un qualunque ottuso piccolo risparmiatore) e in case spagnole (che restano invendute), e in un Paese – l’Irlanda – di 4,5 milioni di abitanti, che adesso è beneficiato di un debito pari a più della metà di quello dell’Italia (60 milioni di abitanti e terzo esportatore industriale in Europa): ma in cui gli intelligentissimi speculatori hanno investito di tutto e di più, perchè leggevano sul Wall Street Journal e sul Fiunancial Times che l’Irlanda era il modello della nuova economia finanziarizzata, globalizzata, ultracompetitiva perchè c’erano tasse al 12 % sul business, servizi cosiddetti avanzati (anche i facchini parlano inglese), basso costo del lavoro, poca previdenza sociale...
Quando si giungerà alla conclusione che l’attività bancaria è una cosa troppo seria per essere lasciata ai banchieri, e ai loro complici (le Banche Centrali), sarà sempre troppo tardi.
Maurizio Blondet
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=31601:il-bel-risultato-della-liberta-di-finanza&catid=83:free&Itemid=100021
-
che bello!!!
se zompiamo ci portiamo i francesi con noi nella fossa :headbang: :hello2:
:-\
-
L'analisi descritta dal post di Azu impensierisce non poco.
Stamane vado in banca e quei pochi euri in mio possesso verranno convertiti in franchi svizzeri e sterlina inglese, 50/50 per essere quindi sotterrati nel giardino di casa.
Non scherzo!!
-
buono a sapersi... specie la parte relativa al giardino!! :D
-
buono a sapersi... specie la parte relativa al giardino!! :D
Cosa non si farebbe per gli amici. :violent5:
-
:angel4:
-
Stamane vado in banca e quei pochi euri in mio possesso verranno convertiti in franchi svizzeri e sterlina inglese, 50/50 per essere quindi sotterrati nel giardino di casa.
Una grave crisi valutaria dell'euro porterebbe a picco anche le altre valute. Si creerebbe un vortice di inflazione a livello mondiale. Tutte le banche sovrane hanno riserve valutarie di tutte le monete, quindi l'esposizione è abbastanza omogenea.
In caso si delineasse uno scenario di una grave ed estesa crisi economica e finanziaria tale da portare al rapido default generalizzato dei più ricchi stati del mondo, più che preoccuparsi di perdere il proprio tenore di vita, bisognerebbe preoccuparsi della propria vita: assisteremmo ad un dissesto geopolitico molto grave, i governi si disgregherebbero, così come l'organizzazione sociale come la conosciamo adesso. La società si dovrebbe riorganizzare in emergenza per far fronte allo sbandamento generale ed all'inasprirsi della delinquenza, del banditismo, dell'immigrazione clandestina finalizzata alla delinquenza e delle violente sommosse popolari, creando duri regimi di tipo militare per riuscire a controllare la situazione. Le guerre sarebbero generalizzate.
E dei franchi e delle sterline inglesi seppellite in giardino non ce ne faremmo niente, sarebbe meglio trasformare il giardino in un orto per avere patate (sempre che si riesca a difenderlo dai banditi affamati).
Se si volesse difendere il patrimonio, più che in valuta estera, sarebbe meglio convertirlo in titoli di commodities (oro, petrolio, energia ecc., che avrebbero un senso finchè l'organizzazione finanziaria globale rimane in piedi) o addirittura in utensili o altra utile merce di scambio. E magari salumi e scatolette di carne in scatola da tenere in cantina.
Questo scenario apocalittico è possibile ma improbabile, esistono potenti meccanismi di controllo economico e finanziario nelle mani dei governi occidentali che sarebbero utili ad evitarlo.
Comunque allo stato attuale una svalutazione dell'euro, se non eccessiva e troppo rapida, porterebbe più vantaggi che svantaggi. Così come un innalzamento dell'inflazione sarebbe auspicabile per dare uno stimolo all'economia. Chiaramente ci sarebbero fasce della popolazione che soffrirebbero più di altre, il potere di acquisto per chi vive di rendita (pensionati compresi) si abbasserebbe, così come il valore dei risparmi, i costi dell'energia aumenterebbero, ma aumenterebbero notevolmente anche le possibilità di business, la capacità di esportazione (una manna per un paese industriale come il nostro), l'industria turistica e quindi anche le opportunità di trovare un lavoro ben retribuito per tutti. Per non parlare della conseguente riduzione del peso del debito, sia privato che sovrano (anche se per il sovrano il discorso è un po' più complesso). La crescita economica e l'aumentato gettito fiscale, in un secondo tempo, permetterebbero ai governi di riorganizzare lo stato sociale per aiutare chi si trova in posizioni esposte. Sempre che la politica funzioni a dovere.
-
Basta svalutazione competitiva.Bisogna investire su industriali e basta obbligazioni dei vecchi Stati Occidentali,anche se in Italia poi,come si pagherebbero gli stipendi del pubblico impiego?
-
Basta svalutazione competitiva.Bisogna investire su industriali e basta obbligazioni dei vecchi Stati Occidentali,anche se in Italia poi,come si pagherebbero gli stipendi del pubblico impiego?
La Cina è diventata la seconda economia mondiale grazie alla svalutazione competitiva.
In Italia bisognerebbe trovare il coraggio e la forza di ristrutturare profondamente il pubblico impiego, è l'unica via d'uscita.
-
La Cina è diventata la seconda economia mondiale grazie alla svalutazione competitiva.
L' Italia lo ha fatto per decenni,dimenticando gli altri aspetti dell'economia industriale e ne stiamo pagando duramente le conseguenze.
-
In Italia bisognerebbe trovare il coraggio e la forza di ristrutturare profondamente il pubblico impiego, è l'unica via d'uscita.
defalchiamo una decina di province inutili?!?!
dai dai dai :)
-
In Italia bisognerebbe trovare il coraggio e la forza di ristrutturare profondamente il pubblico impiego, è l'unica via d'uscita.
defalchiamo una decina di province inutili?!?!
dai dai dai :)
Io abito nella nuova provincia di Monza e Brianza e la reputo inutile. Il solito stipendificio all'italiana.
Anche il concetto stesso della provicia è discutibile secondo me. Ha senso lo Stato ed il comune, aggiungiamoci anche la regione per la tutela culturale, ma la provincia non ha senso.
-
La Cina è diventata la seconda economia mondiale grazie alla svalutazione competitiva.
In Italia bisognerebbe trovare il coraggio e la forza di ristrutturare profondamente il pubblico impiego, è l'unica via d'uscita.
L'unica via d'uscita è la riappropriazione della moneta e l'eliminazione della finanza.
-
Io abito nella nuova provincia di Monza e Brianza e la reputo inutile. Il solito stipendificio all'italiana.
si, ma vaglielo a spiegare alle 3-4000persone che grazie alla provincia di MB ci campano :-\ (fra diretti ed indotto)
purtroppo tornare indietro è tosta.
pure sui comuni si potrebbe risparmiare parecchio, accorpandoli l'un l'altro sotto una soglia minima di abitanti... chissà se qualcuno ha mai fatto il conto di quanti "assessori" ci sono in Italia!
-
Keynes (http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_keynesiana),la sua teoria fu adottata da Fanfani,che ne fece il suo cavallo di battaglia per uscire dalla "crisi" all'inizio degli anni '60,dopo il Miracolo Economico (http://cronologia.leonardo.it/storia/a1960.htm).
Purtroppo i nostri governi non hanno mai tenuto conto dei correttivi economici.
-
Stamane vado in banca e quei pochi euri in mio possesso verranno convertiti in franchi svizzeri e sterlina inglese, 50/50 per essere quindi sotterrati nel giardino di casa.
Una grave crisi valutaria dell'euro porterebbe a picco anche le altre valute. Si creerebbe un vortice di inflazione a livello mondiale. Tutte le banche sovrane hanno riserve valutarie di tutte le monete, quindi l'esposizione è abbastanza omogenea...
:notworthy:
-
[/quote]
Io vorrei avere ancora adesso i politici del '46 , avremmo risparmiato un bel pò di pensioni d'oro , mexxa x mexxa la preferisco profumata
[/quote]
anche se non ho l'eta per sapere esattamente coem andava la poltica una volta,preferisco anche io i politici vecchio stile....almeno avevano un po piu di dignita'...
comunque per me la politica(e i politici) ha tutta lo stesso significato: :pottytrain5:
io non ho piu nemmeno "lo stimolo" a pensando alla politica... :-[
-
L'italia..?
Leggi del menga, (la rima fatela voi)
E politica del bunga bunga.
Poveri noi ....che fine!!!
:angry7:...er mec
-
Poveri noi ....che fine!!!
Il Belgio non ha governo da 255 giorni,l'Islanda è fallita (ricordate i sub-prime?),Grecia e Portogallo non ne parliamo.Sono Nazioni piccole,dirai tu.
La Spagna in 10 mesi è passata dal 10 al 20% di disoccupazione (il secondo miracolo di Zapatero?),le nazioni Scandinave sono tenute fuori dalla Cee dal voto delle mamme che hanno paura di perdere lo stato sociale.La Svezia in particolare ha un debito interno a grandi livelli.
La Francia è il grande rischio Eupopeo:se saltano i sui conti,che non sono per niente buoni,potrebbe saltare l'euro.La Gran Bretagna sta tagliando ovunque.La Germania va,i suoi sindacati (corporativi) sono i più vecchi del mondo e da 25 anni i metalmeccanici Tedeschi non fanno uno sciopero.
Crescono le nazioni dell'Est ex Sovietico che vengono da economie di guerra,partendo da zero qualsiasi rumore fa PIL.
La massa monetaria si sta spostando in Cina ed India,bisogna prendere atto dei fatti,dire "piove,governo ladro!" non cambierà le cose.
-
La massa monetaria si sta spostando in Cina ed India
Anche Brasile e Russia.
bisogna prendere atto dei fatti,dire "piove,governo ladro!" non cambierà le cose.
Straquoto.
-
Notizia di oggi:Gran Bretagna ufficialmente in recessione,cade la sterlina.