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FORUM hondacb.net => Honda CB BAR & O.T. (Fuori Argomento) => Topic aperto da: Curvator cortese - 07 Ottobre 2011, 11:40:12

Titolo: Per saperne di più: Libia 1911 (di Giovanni Sale, ediz. Jaka Book)
Inserito da: Curvator cortese - 07 Ottobre 2011, 11:40:12
Libia 1911 di Giovanni sale, ediz. Jaka books.       

Recensione di Luca Negri
 
La Libia, quest'anno al centro delle attenzioni europee più o meno pacifiche, è anche coprotagonista di un anniversario che ci riguarda. Un secolo fa, la «nuova Italia» di Giolitti, già cinquantenne, iniziava la sua seconda guerra coloniale. Dopo il tentativo di conquista dell'Eritrea, bruscamente interrotto ad Adua nel 1896, dichiarammo guerra all'impero ottomano.

Quel conflitto è raccontato in Libia 1911 (Jaca Book) di Giovanni Sale, redattore della rivista della Compagnia di Gesù, La civiltà cattolica e docente di Storia contemporanea presso l'Università Gregoriana di Roma. Sale ha sempre in serbo sorprese per il lettore, soprattutto per quanto riguarda le posizioni ufficiali della Santa Sede nel caotico panorama novecentesco. Documenti alla mano, lo storico gesuita ha già smontato la «leggenda nera» di un Pio XII indifferente alla sorte degli ebrei o simpatizzante nazista e dimostrato quanto la Chiesa non fosse proprio entusiasta del regime fascista. Anche questo nuovo lavoro non indulge in comodi pregiudizi: «Sarebbe un grave errore giudicare le guerre coloniali con criteri che appartengono alla nostra cultura e sensibilità giuridico-umanitaria» (tra l'altro un poco ipocrita, come dimostra la cronaca). L'impresa rientrò pienamente nella «logica del colonialismo europeo», fummo colpevoli quanto inglesi e francesi. Non fu del tutto in cattiva fede, semmai nutrita di positivismo alla moda, la presunzione di «rendere un servizio alle popolazioni indigene».

La Libia, intesa come nazione, non esisteva; l'antico nome romano fu rispolverato per ribattezzare le province dell'impero ottomano dette Tripolitania e Cirenaica. Sentendoci eredi della civiltà latina, eravamo convinti di andare a riprenderci ciò che ci spettava di diritto, e soprattutto non era stato accaparrato da altre potenze coloniali. Grande fu il consenso popolare, della stampa che fece una campagna martellante per convincere il governo, degli intellettuali D'Annunzio, Labriola (da buon marxista vedeva nel conflitto un'occasione per far scoppiare le contraddizioni di classe) e Pascoli. Fortemente contrari alla guerra furono solo i socialisti massimalisti Nenni e Mussolini.

La speranza che la nuova colonia garantisse risorse naturali (ancora si ignorava la presenza di petrolio) e terre che avrebbero risparmiato l'emigrazione nelle Americhe, fu il vero motore dell'impresa. Ma l'illusione di un campagna incruenta, la convinzione di venire accolti come liberatori caddero presto; la resistenza dell'esercito turco e della popolazione araba fu tenace, rimediammo una sonora sconfitta a Sciara Sciat e rispondemmo con una vergognosa rappresaglia contro la popolazione civile. Se la Turchia ci lasciò quella fetta di Nord Africa fu solo perché era più allarmante la situazione nei Balcani. Così ci ritrovammo padroni della Libia, almeno sulla carta: controllavamo solo il 10 per cento del territorio e lo dovemmo difendere dalla resistenza per almeno vent'anni.

La vera sorpresa della ricostruzione di Sale è l'atteggiamento della stampa papalina. Se una parte del mondo cattolico visse la guerra come una nuova crociata contro l'islam (specularmene al nemico che si sentì in pieno jihad), il Vaticano e i gesuiti rivendicarono fin dal principio una posizione neutralista e riportarono i fatti con oggettività ed imparzialità sulle loro pubblicazioni. I francescani (quasi a smentire il pregiudizio buonista che li dipinge come convinti pacifisti) cercavano una nuova Lepanto ma la Santa Sede disapprovò tale comparazione e fece di tutto per censurarla. Il «reazionario» Pio X sottolineò più volte che si trattava di una guerra politica e coloniale, non religiosa.
                                                                                                              Luca Negri


 
Titolo: Re: Per saperne di più: Libia 1911 (di Giovanni Sale, ediz. Jaka Book)
Inserito da: Empirico - 07 Ottobre 2011, 13:49:37
Lo Scatolone di Sabbia.
Tutti ridevano ed oggi se la contendono democraticamente.
Titolo: Re: Per saperne di più: Libia 1911 (di Giovanni Sale, ediz. Jaka Book)
Inserito da: Curvator cortese - 07 Ottobre 2011, 13:51:20
...proprio vero...
 :occasion14: