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FORUM hondacb.net => Honda CB BAR & O.T. (Fuori Argomento) => Topic aperto da: Curvator cortese - 25 Novembre 2011, 13:27:30
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Verosimilmente assai interessante:
Risorgimento e identità italiana
Luigi Negri
€ 12,00 (in internet)
genere Storia
editore CANTAGALLI
Da internet: Il volume offre importanti e originali spunti di riflessione sul Risorgimento e sulla nostra identità italiana. Al di là della mitologia e delle immagini retoriche con cui si continua a parlare oggi del Risorgimento l'autore inserisce il fenomeno del Risorgimento, da un punto di vista culturale, all'interno del processo rivoluzionario che segna la modernità, riuscendo così a leggere in profondità gli avvenimenti e a mostrare, superando le immagini distorte di una certa storiografia, la posizione della Chiesa, soffermandosi soprattutto su Pio IX e Leone XIII. Vengono così sottolineati: l'apporto decisivo del cristianesimo per il formarsi della stessa identità italiana; le ragioni dello scontro con lo Stato italiano; il contributo decisivo del Magistero sociale per la difesa della libertà della persona e la promozione di un'autentica democrazia.
Presentazione del suo libro su "ragionpolitica.it":
Quasi ce ne siamo dimenticati che quest’anno si dovrebbe celebrare il centocinquantesimo compleanno dell’unità nazionale. Forse è colpa dell’attualità politica, della deriva finanziaria che la politica stessa ha dovuto prendere. Oppure non esiste un profondo sentimento unitario nel nostro Paese, nonostante su qualche balcone si stia annerendo il tricolore come quando vince la nazionale.
Il Risorgimento è il grande nodo irrisolto della nostra storia, da studiare finalmente senza l’enfasi retorica repubblicana e poi fascista ancora stampata su troppi libri. «Una questione ancora aperta», dunque, come recita il sottotitolo di Risorgimento e identità italiana breve ma denso saggio pubblicato da Cantagalli e firmato da Luigi Negri. Il fatto che quest’ultimo sia anche un noto vescovo cattolico e membro della Commissione Episcopale per la dottrina della fede potrebbe allarmare chi vede nella breccia di Porta Pia uno dei momenti più alti della nostra storia, un trionfo della laicità. Penserebbe di trovarvi nostalgie reazionarie e teocratiche, un «si stava meglio prima» da parrocchia. Ebbene, con Negri, che conosce bene la materia, avrebbe poco da divertirsi, solo da imparare.
Nessuna concessione al rimpianto per la situazione della Chiesa durante l’Ancient Régime, nel libro. Negri riconosce che l’unificazione dell’Italia fu un bene, però ci ricorda le tante ingiustizie compiute, il tanto male commesso per fare quel bene. La nazione italiana in realtà esisteva da secoli nella cultura comune e nel rapporto con la Chiesa di Roma, nel 1861 non nacque l’Italia ma lo Stato italiano, una cosa ben diversa.
Il Vaticano e i tanti intellettuali cattolico-liberali non erano affatto contrari, anzi proponevano una federazione di Stati liberi dal dominio straniero. Pio IX non era certo un austriacante, anche perché la Chiesa non godeva di piena autonomia sotto gli Asburgo. Lo Stato Pontifico invertì la rotta nel 1848 perché capì che gli altri attori in scena combattevano anche contro di lei, spesso soprattutto contro di lei. Nel coacervo di ideali ed interessi che portarono all’unità italiana, oltre alle manovre di inglesi e prussiani, era il voler negare il ruolo pubblico del cattolicesimo il vero collante di cavouriani, mazziniani e garibaldini, tutti più meno massoni.
L’élite che fece l’Italia, o meglio sostenne la conquista armata dei Savoia, voleva una Chiesa sottomessa. Il motto «libera Chiesa in libero Stato» è già chiarissimo: Chiesa libera ma dentro lo Stato, dentro un’istituzione che si vuole assoluta, omnipervasiva. Se Cavour fosse stato un vero liberale avrebbe detto «libera Chiesa con libero Stato». Equilibrio dei poteri, insomma.
Invece il Regno d’Italia fece la guerra anche alla Chiesa: sciolse gli ordini contemplativi, mise sacerdoti in galera, conquistò militarmente Roma. Crimini contro il cattolicesimo da ricordare assieme a quelli compiuti contro il popolo del Sud che vide piombarsi addosso massacri, deportazioni, tasse assurde e coscrizione obbligatoria. In molti resistettero contro l’impresa coloniale piemontese, contro ragazzi in uniforme che neanche parlavano la stessa lingua (come i tedeschi nel ’44-’45).
La storiografia ufficiale bollò quell’insorgenza popolare come «brigantaggio», verità di Stato che finì nei libri di scuola. È invece bene non dimenticare che le guerre di indipendenza furono combattute anche contro molti italiani e contro la civiltà cattolica. Negri è illuminante anche sulla «questione romana»: il potere temporale e territoriale del Vaticano era una pesante eredità del passato, è stato un bene liberarsene. Un fazzoletto di terra era abbastanza perché il Papa esercitasse la funzione simbolica di monarca autonomo dagli altri. I liberali non lo concessero, toccò a Mussolini restituire il maltolto.
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IL Papato per me faceva parte del "nemico",fecero bene a mazzolare e dovremmo tenere la Chiesa fuori dalle cose dello Stato molto più di quanto si faccia adesso.
Con lo stile che ha sempre contraddistinto la Chiesa Romana,fu vietato ai credenti di fare politica per lo stato Italiano ma ai primi del '900 erano circa 100 gli "onorevoli" che erano stati infilati nel Parlamento Italiano dal Papato.
Qualsiasi Chiesa dovrebbe occuparsi delle anime dei fedeli e lasciare perdere il resto.
La nostra classe politica invece cerca addirittura accredito presso gli elettori chiedendo udienza al Papa in maniera bipartizan,oppure concedendo alle associazioni religiose l' appalto delle "comunità di recupero" e dell'assistenza che invece lo Stato avrebbe il DOVERE di fornire ai cittadini.
Per quanto ne so nessuna rivoluzione è mai stata popolare e sempre ci sono stati vinti e vincitori,soprusi e non,tanto da dimenticare anche chi credeva in quello che faceva.Sono stufo di revisionismo di progaganda,falso quanto la verità di stato:tra poco scopriranno che Garibaldi,oltre che ladro di cavalli,era clericale.
Opinione personale,spero che i credenti non si sentano offesi.
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A me sembra che gli argomenti esplicitati sinteticamente nella presentazione,
non siano poi così irrilevanti da rifiutarne la lettura o da criticare a priori,
potendo aggiungere altre informazioni alla nostra personale cultura,
Cristiana o Laica che sia.
:dontknow:
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Non ho detto che siano irrilevanti:sono risaputi,come il fatto che Rosmini auspicasse una Federazione Italiana con il Papa a capo.Lo so dai tempi del Liceo,era nei libri di testo ufficiali della storia che dovrebbe essere scritta dai vincitori,come il fatto che i Piemontesi presero l'oro della Banca di Napoli.Peccato fosse il tesoro personale del Re e non del Regno di Napoli.
La storia non è solo fatta da figli di puxxana che vincono,ci sono anche i figli di puxxana che perdono.Sicuramente il libro può essere interessante ma mi dispiace che la Chiesa abbia un ruolo tanto importante nella vita politica Italiana.
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Non ho detto che siano irrilevanti: sono risaputi...
Lo so dai tempi del Liceo...
Chiedo certamente scusa per aver turbato involontariamente la tua cultura, basandomi fallacemente solo sulla mia, evidentemente assai carente sia nel valore assoluto che in quello mnesico.
Corretta ed ordunque dovuta la puntualizzazione da parte tua.
Mi scuso orquindi anche con tutti gli altri amici per aver segnalato un libro dalle caratteristiche tautologiche del "risaputo dai tempi del liceo"...
:dontknow:
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Vin carissimo, non critico ne la proposta ne tantomeno te o l'informazione altrui.Critico lo sfruttamento del filone Risorgimentale in stile distruttivo e l'ingerenza della Chiesa in politica. :wave:
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Prendo atto della critica vieppiù definita,
che ovviamente nulla toglie al potenziale interesse del libro nell'ambito del delicato argomento trattato,
ancorchè secondo ottica verosimilmente diversa dalla tua.
:wave:
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IL Papato per me faceva parte del "nemico"
Nemico? E di chi? Dei Savoia? I Savoia, che non erano italiani, come facevano a rappresentare il volere degli italiani?
fecero bene a mazzolare e dovremmo tenere la Chiesa fuori dalle cose dello Stato molto più di quanto si faccia adesso.
Con lo stile che ha sempre contraddistinto la Chiesa Romana,fu vietato ai credenti di fare politica per lo stato Italiano ma ai primi del '900 erano circa 100 gli "onorevoli" che erano stati infilati nel Parlamento Italiano dal Papato.
Qualsiasi Chiesa dovrebbe occuparsi delle anime dei fedeli e lasciare perdere il resto.
Finché i membri della chiesa sono cittadini Italiani, hannno il sacrosanto DIRITTO di partecipare alla vita politica dell'Italia.
Altrimenti, almeno, smettetela di usare a vanvera la parola democrazia.
La nostra classe politica invece cerca addirittura accredito presso gli elettori chiedendo udienza al Papa in maniera bipartizan,oppure concedendo alle associazioni religiose l' appalto delle "comunità di recupero" e dell'assistenza che invece lo Stato avrebbe il DOVERE di fornire ai cittadini.
Vuoi mettere in discussione l'opera di assistenza sociale che lo stato NON fa?
Ci sono modi più subdoli di cercare accredito presso gli elettori, non mi sembra quello da te citato il più grave.
Per quanto ne so nessuna rivoluzione è mai stata popolare e sempre ci sono stati vinti e vincitori,soprusi e non,tanto da dimenticare anche chi credeva in quello che faceva
Rivoluzione? Fu una guerra coloniale, non una rivoluzione.
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Non ho detto che siano irrilevanti:sono risaputi,come il fatto che Rosmini auspicasse una Federazione Italiana con il Papa a capo.Lo so dai tempi del Liceo,era nei libri di testo ufficiali della storia che dovrebbe essere scritta dai vincitori,come il fatto che i Piemontesi presero l'oro della Banca di Napoli.Peccato fosse il tesoro personale del Re e non del Regno di Napoli.
E qui ti sbagli. Era credito privato. Come tu avrai studiato sui libri del liceo, nel Regno di Napoli non circolava cartamoneta ma monete d'oro e d'argento.
Il banco di Napoli non prestava carta. Prestava oro.
Tutto il credito privato era in oro.
La storia non è solo fatta da figli di puxxana che vincono,ci sono anche i figli di puxxana che perdono.Sicuramente il libro può essere interessante ma mi dispiace che la Chiesa abbia un ruolo tanto importante nella vita politica Italiana.
Il libro parla di risorgimento non del ruolo della chiesa nella vita politica italiana. È ovvia, per chi se ne interesato, l'azione anticlericale fatta dal re Cagoia massone.
Non si trattò di una democratica estromissione della Chiesa dalla politica ma di un vero e proprio massacro del clero.
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Azucarillo, osservo rapito come tu sia davvero uno dei pochi, con le tue argomentazioni, che riesca così spesso a lasciarmi senza parole...
e l'ascoltar m'è dolce nel mare dello storico sapere, soprattutto quello men noto o talora assai scomodo.
:occasion14:
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IL Papato per me faceva parte del "nemico"
Nemico? E di chi? Dei Savoia? I Savoia, che non erano italiani, come facevano a rappresentare il volere degli italiani?
Nemico del pensiero laico,sempre.
Peccato fosse il tesoro personale del Re e non del Regno di Napoli.
E qui ti sbagli. Era credito privato. Come tu avrai studiato sui libri del liceo, nel Regno di Napoli non circolava cartamoneta ma monete d'oro e d'argento.
Il banco di Napoli non prestava carta. Prestava oro.
Tutto il credito privato era in oro.
Nel 1860 il debito del Regno di Sardegna era molto alto,quello del Regno delle due Sicilie molto basso,anzi invidiabile.Al contrario dell'analfabetismo.
Nel 1859 c'erano 66.000 scolari nel Regno delle due Sicilie,il 30% dei Comuni aveva una scuola primaria.
Nel Salernitano:450.000 abitanti e 5000 studenti.Il rapporto era di 1 a 90,Veneto 1 a 24,Lombardia 1 a 14.
I Km. di ferrovia funzionanti erano 850 per il Piemonte e 168 Per il Regno dei Borboni.Forse la ricchezza non era impegnata verso strutture e popolazione.
IL Papato per me faceva parte del "nemico"
Nemico? E di chi? Dei Savoia? I Savoia, che non erano italiani, come facevano a rappresentare il volere degli italiani?
fecero bene a mazzolare e dovremmo tenere la Chiesa fuori dalle cose dello Stato molto più di quanto si faccia adesso.
Con lo stile che ha sempre contraddistinto la Chiesa Romana,fu vietato ai credenti di fare politica per lo stato Italiano ma ai primi del '900 erano circa 100 gli "onorevoli" che erano stati infilati nel Parlamento Italiano dal Papato.
Qualsiasi Chiesa dovrebbe occuparsi delle anime dei fedeli e lasciare perdere il resto.
Finché i membri della chiesa sono cittadini Italiani, hannno il sacrosanto DIRITTO di partecipare alla vita politica dell'Italia.
Altrimenti, almeno, smettetela di usare a vanvera la parola democrazia.
La Democrazia non dovrebbe contemplare neanche la doppia morale,per i laici e anche per il clero.
Non ho neanche parlato di Democrazia.Non so se l'appello sia indirizzato a me.
La nostra classe politica invece cerca addirittura accredito presso gli elettori chiedendo udienza al Papa in maniera bipartizan,oppure concedendo alle associazioni religiose l' appalto delle "comunità di recupero" e dell'assistenza che invece lo Stato avrebbe il DOVERE di fornire ai cittadini.
Vuoi mettere in discussione l'opera di assistenza sociale che lo stato NON fa?
Ci sono modi più subdoli di cercare accredito presso gli elettori, non mi sembra quello da te citato il più grave.
Certo,critico la nostra forma di assistenza ceduta alla Confessioni.Lo trovo un sistema incivile che mette i cittadini in condizioni di ricevere una forma di carità invece che di diritto le assistenze,con le ovvie implicazioni culturali.
Sinceramente a me non interessa fare una classifica di gravità,non ci pensavo,magari la facciamo in un altro topic.
Il libro parla di risorgimento non del ruolo della chiesa nella vita politica italiana.
La Chiesa è abbondantemente citata nella presentazione del libro ed era una delle opzioni di certe parti Risorgimentali.Fortunatamente non fu vincente.
Rivoluzione è cambiamento di condizioni,quella Russa lo fu con esiti disastrosi.Mi riferisco a quel significato,non alla accezione "Rivoluzione-Libertà".
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Nemico del pensiero laico,sempre.
E quindi? Non si può avere un pensiero diverso da quello laico?
Nel 1860 il debito del Regno di Sardegna era molto alto,quello del Regno delle due Sicilie molto basso,anzi invidiabile.Al contrario dell'analfabetismo.
Nel 1859 c'erano 66.000 scolari nel Regno delle due Sicilie,il 30% dei Comuni aveva una scuola primaria.
Nel Salernitano:450.000 abitanti e 5000 studenti.Il rapporto era di 1 a 90,Veneto 1 a 24,Lombardia 1 a 14.
I Km. di ferrovia funzionanti erano 850 per il Piemonte e 168 Per il Regno dei Borboni.Forse la ricchezza non era impegnata verso strutture e popolazione.
Ti sei chiesto perché, il Regno dei Borbone aveva pochi Km di ferrovia? Hai presente la sua conformazione geografica?
Una penisola bagnata con tante coste da farla somigliare ad un'isola. Il territorio prevalentemente montuoso ed aspro. I trasporti navali erano molto più veloci ed economici dei trasporti ferroviari.
Qualche dato:
- 1° Paese industrializzato d'Italia (circa 1.600.000 addetti su circa 3.130.000 complessivi: 51% degli addetti totali con il 35% di abitanti - 1861) [cfr: Censimento del Regno d'Italia, 1861]
- Maggior complesso industriale metalmeccanico d'Italia: Pietrarsa, Mongiana e Ferdinandea.
- Maggior industria navalmeccanica d'Italia: Napoli e Castellammare
- Medaglia in bronzo del 1852 per l’inaugurazione del bacino di raddobbo a Napoli. Fronte: Francesco Pinto pricipe di Ischitella (collezione Francesco di Rauso, Caserta) clicca sull'immagine per ingrandire
- Prima flotta mercantile d'Italia (2a in Europa dopo l'inglese)
- Prima nave a vapore dell'Europa continentale, Ferdinando I, realizzato nel cantiere di Stanislao Filosa al Ponte di Vigliena, presso Napoli, varato il 27 settembre 1818
- Ferdinando I, studio di modifica. Archivio di Stato Napoli
- Primo Transatlantico a vapore d'Italia ("Sicilia", 1854)
- Prima Compagnia di Navigazione del Mediterraneo
- Primo Codice Marittimo Italiano (il Codice De Jorio, redatto nel 1781 per il regio governo da Michele De Jorio, giurista di Procida)
- Terza flotta militare d'Europa (dopo UK e F)
- Prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi)
- Primo statuto socialista del mondo (seterie di San Leucio)
- Più alta percentuale d'Italia di medici per abitante
- Primo ponte sospeso in ferro d'Italia
- più basso tasso di mortalità infantile d'Italia
- Più alto numero % di amnistiati politici d'Italia
- Bonifica dei Regi Lagni e conseguente sistemazione idrogeologica della Terra di Lavoro
- Albergo per i poveri
- Istituzione di Monti Pegno e frumentari
- Prime Legislazioni in Italia contro la tratta degli schiavi e contro il vassallaggio dei contadini
- Minor pressione fiscale di tutti gli Stati Italiani
- Prima ferrovia e prima stazione in Italia
- Prima galleria ferroviaria del mondo
- Primo telegrafo sottomarino dell'Europa continentale
- Teatro San Carlo (1° al mondo, costruito in soli 270 giorni)
- Museo Archeologico
- Officina dei Papiri
- Orto Botanico
- Osservatorio Astronomico
- Osservatorio Sismologico Vesuviano (1° nel mondo)
- Istituzione di accademie Culturali, Conservatori Musicali
- Istituzione di Scuole di Arti e Mestieri
- primo esempio di vincolo di salvaguardia di un monumento: Teatro di Taormina, 1745
- 1745: primo esempio di vincolo ambientale per la tutela e la conservazione dei boschi del Carpineto e del Castagno dei Cento Cavalli, Sicilia
- Istituzione di Collegi Militari (Nunziatella ecc.)
- Primo Stato Italiano per ricchezza (al momento dell'annessione le Due Sicilie avevano più del doppio in oro di tutti gli altri Stati della penisola uniti assieme: 445,2 milioni su 670 in totale)
- Primi assegni bancari della storia economica
- Prime agenzie turistiche italiane
- Prima rete di fari con sistema lenticolare
- Rendita di Stato quotata nella Borsa di Parigi al 120%
La Democrazia non dovrebbe contemplare neanche la doppia morale,per i laici e anche per il clero.
Non ho neanche parlato di Democrazia.Non so se l'appello sia indirizzato a me.
Non sei democratico? La democrazia, contempla tutto. La libertà di espressione, ci cambio di morale etc...
Certo,critico la nostra forma di assistenza ceduta alla Confessioni.Lo trovo un sistema incivile che mette i cittadini in condizioni di ricevere una forma di carità invece che di diritto le assistenze,con le ovvie implicazioni culturali.
Sinceramente a me non interessa fare una classifica di gravità,non ci pensavo,magari la facciamo in un altro topic.
Tu hai tirato fuori l'assistenza, qui si parlava di risorgimento. Vuoi togliere alla chiesa il diritto di fare assistenza? Vuoi impedire agli uomini di chiesa di assistere chi ne ha bisogno solo perché non ti sta bene che siano loro a farlo?
Lo stato DEVE fare assistenza e, aiutare altre istituzioni è un modo per farlo.
La Chiesa è abbondantemente citata nella presentazione del libro ed era una delle opzioni di certe parti Risorgimentali.Fortunatamente non fu vincente.
Rivoluzione è cambiamento di condizioni,quella Russa lo fu con esiti disastrosi.Mi riferisco a quel significato,non alla accezione "Rivoluzione-Libertà".
Non ho parlato di rivoluzione- libertà. Ripeto che quello che accadde non fu una rivoluzione (come quella russa) ma una guerra coloniale. Non ho mai pensato che la rivoluzione fosse sinonimo di libertà.
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Azucarillo, osservo rapito come tu sia davvero uno dei pochi, con le tue argomentazioni, che riesca così spesso a lasciarmi senza parole...
e l'ascoltar m'è dolce nel mare dello storico sapere, soprattutto quello men noto o talora assai scomodo.
:occasion14:
:occasion14:
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Giovanni,vuoi davvero delle risposte?
Credi che non abbia pensato agli Appennini e magari anche alle Alpi.
Doveva il Piemonte farsi una flotta nel Mediterraneo?
La maggiore attività economica della popolazione di Napoli era l'industria alimentare che si svolgeva nei conventi di suore.Che tu sappia c'erano aspetti negativi?Il Meridione d' Italia era l' Eden:come mai quel popolo felice non ha difeso strenuamente le sue condizioni?
Bastò il tradimento di qualche Generale e Barone locale?L' appoggio di 2 navi Inglesi allo sbarco di Garibaldi?
Forse i Siciliani erano da secoli incacchiati neri ed avevano anche subito durissime repressioni e ce l'avevano su con Ferdy.
Dimenticavo:in quel momento non c' erano prigionieri politici nelle carceri.
Non erano tempi di Democrazia,già che ci sono mi spiego anche riguardo a quello,nessuno la esercitava,neanche i Borbone di Napoli( come i Savoia dei quali non m' importa nulla).Le popolazioni erano più o meno trattate come proprietà dello Stato che era proprietà del Re.La situazione peggiore la vivevano gli abitanti dello Stato Pontificio.Non credo sia un caso.
Non ho detto che non voglio essere Democratico.
I Plebisciti furono una farsa,è risaputo,il Piemonte non fece la Riforma Agraria che aveva promesso ed il latifondo rimase intatto ed altri guai,come la tassazione degli immobili a cui pose rimedio Mussolini nel 1921.Chissà come mai nel Regno di Napoli chiedevano tutti la riforma ed i Borbone non la facevano.
Forse la mortalità infantile era bassa per le condizioni climatiche più favorevoli che altrove.Mah..
Vuoi dire che è stata una guerra coloniale,d'accordo ma guardiamo a 180°.
Riguardo alla Assistenza ribadisco che lo Stato deve farla in prima persona,non cederla in cambio di apprezzamento politico o di voti,bisognerebbe mettere le cose nell' ordine dovuto.
Gli altri possono farla se lo desiderano e professare la religione che preferiscono nel rispetto delle leggi dello Stato ma mettendoci del loro,niente deleghe e sovvenzioni,favoritismi,calci in xulo etc. E' anche una critica allo Stato?Certo che lo è,molto chiara.Non posso dirlo qui perchè si parla di Risorgimento?
Sono massone?Non credo,funziona così presso tutti i Paesi che generalmente sono additati ad esempio.
Certo nel libro non si parla dell' assistenza volontaria ma è in mano alle associazioni del clero che io vorrei più "indipendenti" dallo Stato.I Piemontesi ci stavano provando (come Napoleone 70 anni prima),magari in maniera secondaria alla presa dei beni.Forse Vittorio Emanuele avrebbe dovuto portarsi il Papa in Val di Susa e sarebbe stato apprezzato dalla storia.
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voglio ringraziare azucarillo per i suoi post storici culturali a dir poco interessanti se letti senza preconcetti di sorta daltronde in un italia dove vogliono far credere che mussolini e' stato ucciso da walter audisio e guai a toccare garibaldi il che guevara verrebbe da denunciare la scuola e certi storici di parte. un consiglio per tutti noi leggiamo leggiamo di tutto e vedrete quanti miti si sfatano .
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Giovanni,vuoi davvero delle risposte?
Credi che non abbia pensato agli Appennini e magari anche alle Alpi.
Doveva il Piemonte farsi una flotta nel Mediterraneo?
Perché no?
La maggiore attività economica della popolazione di Napoli era l'industria alimentare che si svolgeva nei conventi di suore.Che tu sappia c'erano aspetti negativi?Il Meridione d' Italia era l' Eden:come mai quel popolo felice non ha difeso strenuamente le sue condizioni?
Lo fece, solo che i suoi difensori furono tacciati di brigantaggio e trattati come criminali.
Ma la storia non la scrive chi vince, vero?
Bastò il tradimento di qualche Generale e Barone locale?L' appoggio di 2 navi Inglesi allo sbarco di Garibaldi?
Forse i Siciliani erano da secoli incacchiati neri ed avevano anche subito durissime repressioni e ce l'avevano su con Ferdy.
Bastò. Con la complicità dei capibastone cui il nuovo regime prometteva "libertà" di azione.
Dimenticavo:in quel momento non c' erano prigionieri politici nelle carceri.
Non erano tempi di Democrazia,già che ci sono mi spiego anche riguardo a quello,nessuno la esercitava,neanche i Borbone di Napoli( come i Savoia dei quali non m' importa nulla).Le popolazioni erano più o meno trattate come proprietà dello Stato che era proprietà del Re.La situazione peggiore la vivevano gli abitanti dello Stato Pontificio.Non credo sia un caso.
Non ho detto che non voglio essere Democratico.
Allora se sei democratico devi accettare le opinioni e le azioni politiche (dirette o indirette) di tutti, anche della Chiesa.
I Plebisciti furono una farsa,è risaputo,il Piemonte non fece la Riforma Agraria che aveva promesso ed il latifondo rimase intatto ed altri guai,come la tassazione degli immobili a cui pose rimedio Mussolini nel 1921.Chissà come mai nel Regno di Napoli chiedevano tutti la riforma ed i Borbone non la facevano.
Forse la mortalità infantile era bassa per le condizioni climatiche più favorevoli che altrove.Mah..
Vuoi dire che è stata una guerra coloniale,d'accordo ma guardiamo a 180°.
No, sei tu che guardi solo alla storiografia ufficiale. Io, guardo anche altrove e senza pregiudizi.
Riguardo alla Assistenza ribadisco che lo Stato deve farla in prima persona,non cederla in cambio di apprezzamento politico o di voti,bisognerebbe mettere le cose nell' ordine dovuto.
Gli altri possono farla se lo desiderano e professare la religione che preferiscono nel rispetto delle leggi dello Stato ma mettendoci del loro,niente deleghe e sovvenzioni,favoritismi,calci in xulo etc. E' anche una critica allo Stato?Certo che lo è,molto chiara.Non posso dirlo qui perchè si parla di Risorgimento?
Sono massone?Non credo,funziona così presso tutti i Paesi che generalmente sono additati ad esempio.
Io degli esempi citati in TV me ne frego. Come puoi dire che chi vuole fare un'opera di bene non deve essere aiutato nel farlo?
Certo nel libro non si parla dell' assistenza volontaria ma è in mano alle associazioni del clero che io vorrei più "indipendenti" dallo Stato.I Piemontesi ci stavano provando (come Napoleone 70 anni prima),magari in maniera secondaria alla presa dei beni.Forse Vittorio Emanuele avrebbe dovuto portarsi il Papa in Val di Susa e sarebbe stato apprezzato dalla storia.
Vittorio Emanuele era massone. Ed è preciso obiettivo della massoneria distruggere la Chiesa, Dio, la fede.
Non è libertà religiosa, è anticlericalismo.
È un po' diverso.
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voglio ringraziare azucarillo per i suoi post storici culturali a dir poco interessanti se letti senza preconcetti di sorta daltronde in un italia dove vogliono far credere che mussolini e' stato ucciso da walter audisio e guai a toccare garibaldi il che guevara verrebbe da denunciare la scuola e certi storici di parte. un consiglio per tutti noi leggiamo leggiamo di tutto e vedrete quanti miti si sfatano .
Grazie a te. È proprio come dici tu. Il mio intento è, provocatoriamente, spingere a riflettere. Io non difendo la mia posizione, cerco solo, ogni giorno, di capire cos'è successo veramente.
Non voglio farmi imporre la storia da nessuno, soprattutto dai vari Costanzo, Cecchi Paone, Angela et similia.
Voglio scatenare (forse presuntuosamente, vogliate perdonarmi) la riflessione, la ricerca.
Voglio solo pensare che, forse, non è andata come ci raccontano a scuola, o peggio, sui media.
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Brevemente:
1)Tu credi che io guardi la storiografia ufficiale e basta.
2)Non mi riferisco a quello che sento ai telegiornali che non seguo ma alla mia esperienza personale.
3)Napoleone era Massone?
4)Accetto le altrui azioni politiche ma le critico e posso anche non condividerle al punto di desiderare che non realizzino.
5)La storia la scrive chi vince ma non solo.
Ci sono libri interessanti scritti su Caligola e la sua riabilitazione storica.
6) Non ho detto che chi vuole aiutare non deve essere aiutato,ho detto ben altro e chiaramente.
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Brevemente:
1)Tu credi che io guardi la storiografia ufficiale e basta.
Hai citato tu la storiografia ufficliae come fonte.
2)Non mi riferisco a quello che sento ai telegiornali che non seguo ma alla mia esperienza personale.
3)Napoleone era Massone?
Sì.
4)Accetto le altrui azioni politiche ma le critico e posso anche non condividerle al punto di desiderare che non realizzino.
È diverso dall'incitare all'emarginazione dei Cattolici nella vita politica.
Le opinioni dovrebbero essere rimesse al giudizio personale, non auspicare che qualcuno vieti loro di diffonderle.
5)La storia la scrive chi vince ma non solo.
Ci sono libri interessanti scritti su Caligola e la sua riabilitazione storica.
Quando i vincitori non sono più in vita o non hanno itneresse a fare propaganda.
Una domanda: i libri che citi, si studiano a scuola?
6) Non ho detto che chi vuole aiutare non deve essere aiutato,ho detto ben altro e chiaramente.
Gli altri possono farla se lo desiderano e professare la religione che preferiscono nel rispetto delle leggi dello Stato ma mettendoci del loro,niente deleghe e sovvenzioni,favoritismi,calci in xulo etc.
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Citata all'inizio del discorso solo la storiografia ufficiale scolastica in riferimento ad una ipotetica federazione di stati.
Per il resto sono libri acquistati e non di edizioni scolastiche.Da due anni leggo i forum neo e filo Borbonici.
Di conseguenza mi sono informato su dati e statistiche anche altrove trovando anche incongruenze ma ognuno ha la sua propaganda oltre al punto di vista personale.
Trovi negativo desiderare che non ci siano favoritismi deleghe e calci un xulo?
Io penso che anche il volontariato laico andrebbe seriamente regolamentato ed intervenire quando lo Stato non è sufficiente,non INVECE.
A Genova c' è stata una grande prova in una situazione straordinaria,altrove ho visto gruppi di signore snob mettersi a posto la coscienza.
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Citata all'inizio del discorso solo la storiografia ufficiale scolastica in riferimento ad una ipotetica federazione di stati.
E circa l'oro dei Borbone?
Per il resto sono libri acquistati e non di edizioni scolastiche.Da due anni leggo i forum neo e filo Borbonici.
Di conseguenza mi sono informato su dati e statistiche anche altrove trovando anche incongruenze ma ognuno ha la sua propaganda oltre al punto di vista personale.
Lasciando stare i forum, che lasciano il tempo che trovano, le edizioni "controcorrente" non sono assolutamente scolastiche.
E chi li scrive i libri di testo a scuola? Ognuno ha la sua propaganda ma, una propaganda, non dovrebbe esserci o sbaglio?
Trovi negativo desiderare che non ci siano favoritismi deleghe e calci un xulo?
Io penso che anche il volontariato laico andrebbe seriamente regolamentato ed intervenire quando lo Stato non è sufficiente,non INVECE.
Dovrebbe esserci SEMPRE l'intervento statale nel bisogno. Ma che senso ha regolamentare il volontariato? Ognuno, se volontario, deve poter fare ciò che vuole e crede e nient'altro, no?
E, ripeto, perché vietare i favoritismi verso chi fa beneficenza? Cosa c'è di male nell'agevolare il lavoro di chi fa assistenza sociale?
A Genova c' è stata una grande prova in una situazione straordinaria,altrove ho visto gruppi di signore snob mettersi a posto la coscienza.
Ognuno con la propria coscienza ci fa i conti da solo. Il volontariato è a cura esclusiva di chi lo va.