Ciao Roberto,
non ci conosciamo di persona ma sento di scriverti due righe,forse perche io penso spesso che potrei ritrovarmi nella tua situazione un giorno o l'altro e questo mi spaventa molto.
Credo comunque che se non ci fosse una fine questa vita perderebbe tutto il suo splendore ed il suo significato...credo che sia proprio vero che per rinascere,per resuscitare, visto che siamo in giorni di pasqua,si debba attraversare la morte,l'ignoto.
Io lavoro con la sofferenza della gente,sono uno psicologo,e questo passaggio lo vivo ogni giorno.Ogni giorno mi chiedo se la sofferenza sia davvero necessaria alla vita ed ogni giorno la risposta che trovo è SI.Ogni cambiamento vero implica un travaglio,come anche è vero che l'unico modo per imparare è sbagliare,l'unico modo per passare ad una condizione di vita piu' elevata di questa che abbiamo (e non faccio fatica a credere che ci sia) è affrontare il dolore del distacco...e questo è vero per chi và ...ed è vero anche per chi rimane,come te e come me.Nel momento in cui riusciamo ad accettare le leggi della vita ci eleviamo ,un gradino piu' in alto.Questo secondo me è cio' che possiamo fare per offrire dignita' e valore a chi non è piu' con noi...
Ti abbraccio e ti ringrazio per l'occasione che mi dai di ricordarmi che la vita va valorizzata,sempre,al massimo.
Ciao Robby...
Con sincero affetto,
Francesco