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Autore Topic: Energie alternative  (Letto 14367 volte)

GustaV

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Re: La forza del vento...
« Risposta #30 il: 19 Luglio 2009, 09:31:22 »

Scherzi a parte, la fusione fredda non ha ancora applicazioni essenzialmente per 2 problemi tecnici:
1) Bisogna sviluppare un sistema efficiente ed affidabile per riuscire ad acquisire l'energia prodotta. Non esistono attualmente tecnologie in grado di farlo. Non basta una caldaietta a vapore. La ricerca ci sta lavorando
2) Bisogna creare una matrice attiva in palladio saturo di deuterio che abbia una dimensione abbastanza grande da permettere applicazioni che abbiano rendimenti interessanti. La ricerca ci sta lavorando.
Quindi, in conclusione: è possibile produrre il processo in laboratorio: il topolino gira nella ruota. Ora bisogna trasformarlo in una quadriglia di buoi e progettare il giusto sistema di gioghi per tirare l'aratro.

Link utile: http://www.livornotop.com/collabora/scienza,tecnic,inform/la_fusione_fredda.htm
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Re: La forza del vento...
« Risposta #31 il: 19 Luglio 2009, 10:15:52 »

L'eolico non è affidabile, e richiede investimenti ripagati solo dopo mooolto tempo...

Conosco un'imprenditore edile che in Sicilia, per diversificare l'attività ( ora in crisi ), affitta interi comprensori montani comunali, per 99 anni, ci costruisce l'eolico e rivende energia.

Faccio una semplice considerazione sulla mia seconda terra, ossia Lampedusa: immaginate una sola pala da un megavatt che possa soddisfare tutta l'isola?
Eppure si produce energia  a gasolio!
E' vero che è terra di rotte migratorie di numerose specie di volatili , è vero che deturpa l'ambiente, è vero che infastidisce le rotte aeronautiche,ma per almeno 10 anni si potrebbe provare.

Io sono per il nucleare, l'unico attuabile in Italia.


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GustaV

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Re: La forza del vento...
« Risposta #32 il: 19 Luglio 2009, 11:17:33 »

L'eolico non è affidabile, e richiede investimenti ripagati solo dopo mooolto tempo...

Conosco un'imprenditore edile che in Sicilia, per diversificare l'attività ( ora in crisi ), affitta interi comprensori montani comunali, per 99 anni, ci costruisce l'eolico e rivende energia.

...grazie a palate di finanziamenti a fondo perduto...
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Re: La forza del vento...
« Risposta #33 il: 19 Luglio 2009, 11:20:14 »

e sgravi fiscali.
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Alexander Mitscherlic

cacio

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Re: La forza del vento...
« Risposta #34 il: 19 Luglio 2009, 18:41:15 »

Dò per certo che non riceve "fondi perduti" e "sgravi fiscali".
Investe personalmente, creando anche posti di lavoro con maestranze locali, sicuramente il ritorno avrà tempi lunghi oppure troverà il modo di vendere in seguito ai comuni dove sorgono gli impianti.
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Re: La forza del vento...
« Risposta #35 il: 19 Luglio 2009, 18:43:08 »

Scusate, sono stato un giorno e mezzo scollegato (principalmente, di testa.. :) )...

Non ho capito, pensarla su cosa?

Io baso la mia conoscenza su quanto documentato, se hai informazioni che smentiscano cio' postale...

La fusione fredda e' stata ottenuta.
Diverso e' il discorso sull'effettiva attuale convenienza economica, qui si sta ancora sperimentando, ma il rischio che faccia la fine di Tesla secondo me c'e', e questa e' una mia opinione:wave:


Ed infatti era di questo che ero convinto ed era questo che intendevo col post precedente.. Ho la tendenza ad andare un paio di 'scalini' avanti, specialmente quando penso di conoscere i miei interlocutori. Forse questo a volte puo' rendere meno comprensibili alcuni miei post... mi spiace! :wave:


Occhio che tra ottenere un processo in laboratorio ed applicarlo su vasta scala in sicurezza per fini civili ce ne passa.

Infatti poco prima avevo detto piu' o meno la stessa cosa e tu avevi 'chiuso' con un 'amen' ;)
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GustaV

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Re: La forza del vento...
« Risposta #36 il: 23 Luglio 2009, 07:15:27 »

Ho scritto che le fonti rinnovabili sono una bufala, in effetti mi sono espresso male: intendo dire che le fonti rinnovabili sono sì interessanti, bisogna investirci per migliorare ed applicarle, ma non sono al soluzione al problema del fabbisogno energetico.
Possono arrivare a soddisfare una certa percentuale (magari il 15/20%), rimane il problema della restante energia che ci serve.
Secondo me un mondo che vive esclusivamente di energie rinnovabili è una pura utopia.

Il nucleare al momento, considerando gli investimenti necessari, può non risultare conveniente nel breve periodo, ma nel lungo periodo lo sarà sicuramente. Inoltre è importante dal punto di vista strategico.

Di uranio ce ne è per molto più tempo del petrolio, inoltre molte scorie già prodotte possono essere riciclate per estrarre uranio, studiando tecnologie di riciclo che nel tempo miglioreranno la resa.

Forse il nucleare non è la soluzione definitiva, ma finchè non ci inventiamo qualcosa di concreto e migliore, è l'unica cosa che abbiamo.
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Re: La forza del vento...
« Risposta #37 il: 23 Luglio 2009, 07:22:56 »

Credo comunque che senza una “decrescita” della produzione, dei consumi e degli sprechi e senza un maggior riciclo di prodotti plastici, metallici, vetrosi ecc. la cui produzione richiede enormi quantità di energia oltre che ad un problema ambientale ci troveremo di fronte ad un serio problema di carenza di risorse energetiche con le conseguenze, anche militari per la proprietà delle fonti, che questo comporta.

E qui sfondi una porta aperta.
Anche a me piacerebbe un mondo nuovo, con consumi responsabili e sostenibili, ma purtroppo è un mondo ideale che non esiste, un sogno irrealizzabile. E' come dire al questore di una città che il problema della sicurezza è risolvibile e che non servono le forze dell'ordine, basta che la gente acquisti coscienza e smetta di uccidere, rubare e fare del male. Impossibile, il male è nella natura umana. La nostra civiltà non accetterebbe mai di sovvertire gli equilibri socioeconomici per decisione propria, generata dall'interno. L'unico modo per far nascere un mondo nuovo è che muoia l'attuale. La storia ci insegna che le civiltà sono mortali e probabilmente anche la nostra è destinata a morire, forse dalle sue ceneri ne nascerà un'altra migliore, capace di trovare la strada della sostenibilità, di usare il fallimento della precedente come prezioso monito per il futuro.
Pensare ad una transizione consapevole, indolore e pacifica....ma anche solo consapevole, verso un futuro di consumi equilibrati è a mio avviso un'utopia. Ci si potrebbe arrivare ma probabilmente solo a seguito di un disastroso collasso dell'attuale sistema.
E se durante la mia vita mi accorgerò di avere torto riguardo questo tema, ne sarò sinceramente felice  :wave:
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Re: La forza del vento...
« Risposta #38 il: 23 Luglio 2009, 15:20:25 »

Credo che il problema dell´alternativo sia riferibile alla incertezza delle fonti di approvvigionamento e la richiesta delle nazioni emergenti non sara´compensata dal calo di richiesta energetica delle Nazioni occidentali in tempi brevi.
Mi chiedo come mai sull´ alternativo non si siano buttate a corpo morto Cina ed India invece di comprarsi mezza Africa per petrolio e materia prime. Si puo´dire che l´Africa costa meno ma alla lunga l´ indipendenza sarebbe la cosa che paga di piu´, anche per l´Occidente.
Sul discorso del recupero di materiali penso che siamo tutti d´ accordo, fosse anche solo per non nuocere all´ambiente ne varrebbe la pena. Il recupero del rame e di altri metalli dai frigoriferi molte ditte Italiane lo fanno da anni e da un po´ si recuperarno i metalli delle schede madri.
Tra l´altro il recupero sarebbe anche un bel settore di sviluppo economico.
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Re: La forza del vento...
« Risposta #39 il: 24 Luglio 2009, 18:29:16 »

Non capisco su che base dici che  le energie  rinnovabili potranno fornire il 15-20% del fabbisogno energetico, perché porre dei limiti a quanto si potrà ottenere con la ricerca e lo svilupppo?

Su che basi?
Facendo i conti della serva, ti spiego:

il consumo globale delle attività umane del pianeta nell'anno 2000 è stato di 10,3 miliardi di TEP (fonte: http://www.rie.it/Articoli/politecnico.pdf).
Questo 9 anni fa, prima del boom di Cina, Brasile, Russia ed India. Oggi sarà verosimilmente molto più elevato. Ma siamo conservativi e ragioniamo su questo dato.
Per chi non lo sapesse il tep è l'equivalente energetico che si ottiene dalla combustione di una tonnellata di petrolio.
Un pannello fotovoltaico o una superficie di un impianto fototermico (la resa è pressochè identica), con le migliori tecnologie attuali, rende mediamente l'equivalente di 0,01 tep l'anno per metro quadro di superficie utile, se collocato in un paese temperato simile all'Italia (nel deserto del Sahara renderà di più, in Norvegia di meno).

Bene, quindi facendo un paio di conti, magari Supertitti che è appassionato di statistica potrà dirci se ho schiacciato bene i tasti della calcolatrice:
10,3 miliardi per 0,01 (resa in tep per m2 di pannello solare) diviso 1.000.000 (m2 necessari per fare un km2), risultano 1,03 milioni di km2 di pannelli solari necessari a soddisfare il fabbisogno energetico delle attività umane nel mondo (senza considerare che l'energia solare è discontinua: c'è di giorno, c'è ne è di meno in inverno, non c'è di notte, insomma non si vive di medie).

L'estensione del territorio italiano è 301.338 Km2, laghi, strade, boschi, campi, parcheggi, tutto compreso, cioè più di 3 volte meno della superficie necessaria da coprire di pannelli solari per soddisfare il fabbisogno di 9 anni fa.
Ok che la tecnologia solare è perfezionabile, mettici anche qualche pala eolica, ma ce ne vuole, concordi?
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Re: La forza del vento...
« Risposta #40 il: 24 Luglio 2009, 18:34:46 »

Il calcolo che ho fatto è indipendente.
Questo sito conferma che la dimensione di pannelli solari necessari che ho calcolato è verosimile:

http://www.independergy.it/fotovoltaico.html

C'è chiaramente scritto che basterebbe un quadrato fotovoltaico di 1.000 km di lato.
Cioè un millione di km2.
Hai detto niente...
E quanta energia sarebbe necessaria a produrre un milione di km2 di pannelli solari?
Stiamo parlando di mille miliardi di pannelli da 1 m2 l'uno, cioè circa 200 m2 di pannelli per ogni abitante della terra, dall'americano all'aborigeno.
Qualcuno saprebbe dove piazzare i suoi 200 m2 di pannelli? Io i miei non saprei dove metterli, è già tanto se ho un terrazzino di 10 m2...e devo finire di pagare il mutuo...
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Re: La forza del vento...
« Risposta #41 il: 08 Settembre 2009, 20:45:28 »

Ciao Gustav, l’argomento mi intriga.

A chi lo dici....

non credo che il nucleare sia la soluzione: le riserve di uranio in natura sono stimate in 4,2 milioni di tonnellate di ossido di uranio, questa quantità è utile per la produzione di 150 miliardi di Tep sottoforma di calore. Se il fabbisogno annuo è 11,1 miliardi di tep (dati 2004) equivale a dire che l’uranio in assenza di altre fonti durebbe circa 14 anni.
Mantenendo la quantità di uranio estratto al livello attuale (garantisce circa il 18% del fabbisogno energetico) ne rimane ancora per circa 50 anni.

Le stime sulla disponibilità delle riserve di elementi in natura onestamente lasciano un po' il tempo che trovano, la storia ci insegna, ad esempio, che le stime sulla disponibilità di petrolio sono state continuamente ritoccate nel corso degli ultimi decenni, e non di poco. Questo soprattutto perchè le tecnologie di ricerca ed estrazione si sono evolute profondamente, così come sono state scoperte fonti di estrazione non convenzionali (sabbie e scisti bituminose).
E' ragionevole pensare che lo stesso valga per l'uranio.

Rispondo direttamente alle tue affermazioni citando Franco Battaglia:

"Innanzitutto, l’uranio che è previsto esaurirsi entro alcune decine d’anni è l’U-235 delle riserve attualmente utilizzate (quindi senza tenere conto né di quelle ancora da utilizzare né di quelle fantastiche del mare). In ogni caso, l’U-235 è meno di un centesimo dell’uranio naturale che contiene, cento volte di più, U-238. Poi, sulla Terra abbiamo il torio-232, almeno il doppio dell’U-238. Quelle decine d’anni di cui sopra vanno moltiplicate almeno per 100 (senza che ancora si sia toccato l’uranio nel mare).
Fin qui l’aritmetica. Ora la fisica: è vero che solo U-235 è fissile, ma l’U-238 e il Th-232 sono fertili e, in reattori autofertilizzanti, si trasformano rispettivamente in Pu-239 e in U-233, che sono fissili (e la fissione del Pu-239 avviene già negli attuali reattori)."


In sostanza credo che nè solare né il nucleare siano la panacea di tutti i problemi energetici, penso invece che sia necessario un sistema di produzione di energia integrato che contempli l’uso di tutte le fonti , soprattutto rinnovabili, possibili unito a una razionalizzazione di consumi e sprechi.

In merito alla necessità di razionalizzazione dei consumi e degli sprechi concordo pienamente con te. Ma purtroppo penso che non sarà facile e soprattutto, come ho scritto in uno dei precedenti post di questa discussione, non credo che possa essere il risultato di una scelta consapevole, ma piuttosto di una reazione ad un processo doloroso. E non sai quanto spero di sbagliarmi.
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Re: La forza del vento...
« Risposta #42 il: 09 Settembre 2009, 01:02:14 »

una discussione molto interessante con punti di vista differenti, espressi con grande precisione (mi spaventate!  :D) e self control nonostante sia un tema che spesso coinvolge molto anche la nostra parte emotiva.
un grazie particolare sia a gustav che a barracuda, a cui mi sento più vicino come pensiero.
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Re: La forza del vento...
« Risposta #43 il: 09 Settembre 2009, 02:43:28 »

una discussione molto interessante con punti di vista differenti, espressi con grande precisione (mi spaventate!  :D) e self control nonostante sia un tema che spesso coinvolge molto anche la nostra parte emotiva.
un grazie particolare sia a gustav che a barracuda, a cui mi sento più vicino come pensiero.



... visto che temi ti trovo !!!   ;D ;D
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Re: La forza del vento...
« Risposta #44 il: 09 Settembre 2009, 09:53:51 »

Non sono un chimico e mi manca la cultura necessaria per riuscire ad argomentare ulteriormente, ma di una cosa sono certo: l'era dell'energia a basso costo sta finendo e presto si apriranno inevitabilmente nuovi scenari.
Grazie per il confronto, è stato piacevole e stimolante  :wave:
« Ultima modifica: 09 Settembre 2009, 10:03:39 da GustaV »
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