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Autore Topic: Incidenti nucleari in Giappone  (Letto 11319 volte)

Bob

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Incidenti nucleari in Giappone
« il: 13 Marzo 2011, 15:32:48 »

Alcune informazioni sulla classificazione degli incidenti nucleari e ipotesi su quanto sta accadendo in Giappone.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) e l’Agenzia per l’Energia Nucleare dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (OECD-NEA)  gestiscono congiuntamente un sistema di raccolta delle informazioni relative ad incidenti nucleari da parte dei  Paesi membri (il Giappone è membro di entrambe le ahgenzie). I dati sono comunicati ad banca dati del sistema IRS (Incident Reporting System) dai Coordinatori Nazionali IRS (usualmente le Agenzie di Controllo).
Per facilitare la comunicazione, è stata adottata una scala di riferimento internazionale International Nuclear Events Scale - INES   che comprende 7 livelli (da 4 a 7, incidenti, da 1 a 3, anomalie) oltre a un livello 0 per eventi privi di significato in termini di sicurezza. (in allegato1)
Presso la Sede IAEA di Vienna è attivo un Centro (IES – Incident Emergency Center), presidiato h24 da esperti dell’Agenzia, in grado di coordinare anche interventi, sia della stessa Agenzia si di altri Paesi, che si rendessero necessari a fronteggiare o monitorare significative anomalie segnalate da un Paese membro.
Secondo quanto riportato dall’Istituto per l’Energia Nucleare giapponese NEI l’incidente attualmente in corso presso  Fukushima Daiichi sarebbe di livello 4, ossia un incidente senza significativi rischi all’esterno. Per avere un termine di paragone, Chernobyl fu di livello 7 mentre Three Mile Island (TMI) del 1979 fu di livello 5.
La situazione giapponese è preoccupante in conseguenza della totale assenza di energia elettrica sul sito. Stanno pompando acqua del mare per mantenere raffreddato il nocciolo dove si sono rotti alcuni elementi di combustibile.
Come si vede da questo  disegno , la parte esplosa è quella superiore, che non ha funzioni di contenimento delle radiazioni. Il confinamento primario (intorno al vessel del reattore) è intatto.
Probabilmente l’innalzamento del livello di radiazione all’esterno è dovuta al mancato funzionamento dei sistemi di trattamento dell’aria e dell’acqua di raffreddamento che sono totalmente saltati. Usare l’acqua del mare è sicuramente il metodo più accessibile, ma la contaminazione si propaga all’esterno. A questa acqua stanno aggiungendo boro per i reattori 1 e 3, segno che i due reattori sono ancora in condizioni supercritiche. Il boro è un veleno per i neutroni e l’immissione nel vessel serve a ridurre la popolazione neutronica per portare il reattore ad uno stato sottocritico, in modo da impedire l’ulteriore produzione di calore. In questo caso si dovrebbe comunque continuare a smaltire il calore dovuto al decadimento gamma per evitare il cosiddetto melt-down del nocciolo.
L’ultimo bollettino IAEA parla di quattro lavoratori sono rimasti feriti dall’esplosione dell’unità 1 di Fukushima Daiichi e altri tre feriti per altri incidenti, mentre un lavoratore ha ricevuto una dose superiore al livello normale (non èp specificato di quanto). A Fukushima Daini un lavoratore è morto durante le operazioni al carroponte mentre altri quattro sono rimasti feriti. Come si vede, finora non ci sono vittime “da radiazioni”. Quelle sopra riportate sono casualità che in un disastro di quella portata sono risibili.
L’incidente è sicuramente severo ma la gravità della situazione contingente (dovuta al terremoto) non consente di fare previsioni attendibili. Sono confortanti le previsioni meteo che ipotizzano venti verso nord per i prossimi tre giorni.

« Ultima modifica: 13 Marzo 2011, 15:34:42 da ang_bob »
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #1 il: 13 Marzo 2011, 16:17:29 »

Di che generazione è la  centrale?
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #2 il: 13 Marzo 2011, 16:35:30 »

Tutti di seconda generazione ad acqua bollente (BWR).
Una delle unità (la 3) da settembre 2010 utilizza combustibile ad ossidi misti (MOX) per migliorare lo sfruttamento del combustibile e ridurre i waste. Per questa modifica, è stato necessario ri-licenziare l'impianto.

http://en.wikipedia.org/wiki/Fukushima_I_Nuclear_Power_Plant

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #3 il: 14 Marzo 2011, 08:10:12 »

Le centrali più recenti sono più sicure anche nei confronti di terremoti?
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #4 il: 14 Marzo 2011, 08:58:15 »

Ancora un po' di pillole sull'argomento:

I reattori di Fukushina incidentati hanno circa 40 anni di servizio (ancor di più di concezione/progettazione). I reattori BWR hanno coefficienti di vuoto (perdita del refrigerante) e di temperatura  negativi:  l’interruzione della circolazione del fluido primario, anche con rottura delle tubazioni, e l’aumento della temperatura del combustibile inducono una riduzione del numero di neutroni nel nocciolo. A titolo di confronto, il reattore tipo RMBK come quello di Chernobyl  ha (il presente è dovuto in quanto una decina di questi  reattori è ancora in funzione) un coefficiente di vuoto altamente positivo, oltre ad essere privo del contenimento della radiazione da parte dell’edificio.
I reattori di generazione III  (quelli attualmente in corso di costruzione) hanno, oltre ai coefficienti di controreazione negativi, una progettazione molto più indirizzata a ridurre le conseguenze di incidenti  ulteriori rispetto  a quelli definiti come “incidenti base di progetto”  (DBA Design Basis Accidents), includendo anche le sequenze incidentali complesse (BDA – Beyond Design Basis Accidents). Il principio fondamentale è quello della “difesa in profondità” per la prevenzione e mitigazione degli incidenti e delle loro conseguenze alla popolazione  e all’ambiente tramite l’impiego di barriere multiple e sistemi di sicurezza ridondanti. Ad esso si affianca l’adozione di sistemi di sicurezza “passiva” ossia meccanismi che per non richiedono la somministrazione di energia dall’esterno (ad es. circolazione naturale in luogo di pompe).  Un altro esempio di upgrade nella progettazione è quello connesso all’impatto di un aereo. In passato l’ipotesi di progetto era che l’edificio doveva reggere all’impatto di un caccia (aereo con piccola massa, poco carburante e alta velocità). Dopo l’11 settembre 2011 l’edificio deve reggere all’impatto di un aereo commerciale (grande massa, molto combustibile e minore velocità di impatto). Un edificio rispondente a queste caratteristiche (realizzato con una doppia parete di cemento armato)  è resistente sia  a esplosioni derivanti da malfunzionamento (se ricorrente) dell’impianto stesso sia a terremoti di elevata intensità.
I sistemi di raffreddamento sono ridondanti: quello primario è dentro all’edificio reattore, protetto dagli eventi di cui sopra. Anche l’alimentazione elettrica di emergenze deve essere protetta da eventi esterni e garantita. Nel caso giapponese, l’alimentazione elettrica è mancata
Gli edifici sono realizzati in modo che l’isola nucleare sia circondata da un sistema di “contenimento” delle  eventuali perdite del circuito di raffreddamento, senza propagazione all’esterno .Le contromisure in caso di incidente severo interesserebbero una piccola area e per un tempo limitato.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #5 il: 14 Marzo 2011, 19:44:04 »

mooolto interessante!

però, anche se so che scatenerò un putiferio, dal mio punto di vista quello che sta succedendo in giappone non fa altro che dimostrare che l'atomo non è una strada percorribile per avere energia SEMPRE ASSOLUTAMENTE SICURA E NON INQUINANTE.
poi è successo e sta succeedendo tutto ciò in giappone dove rispettare le regole è soprattutto una questione di onore... proprio come da noi  :violent1:   dove oggi un ministro ha detto che chi parla male del nucleare in italia adesso fa solo sciacallaggio! dopo che tutta l'europa proprio alla luce di quanto sta accadendo sta rimettendo in discussione un po' tutto il progetto sull'atomo...
ma noi no! se passiamo al nucleare è la volta buona che io espatrio! :headbang:
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #6 il: 14 Marzo 2011, 19:46:33 »

L'energia assolutamente sicura e non inquinante,nelle quantità richiesta dalla nostra civiltà non la avremo mai.
Che l'Europa riveda le sue posizione dopo l'incidente Giapp,mi sembra abbastanza improbabile:ti vengo a trovare in Madagascar.  :wave:
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fuorigamma

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #7 il: 14 Marzo 2011, 19:48:53 »

L'energia assolutamente sicura e non inquinante,nelle quantità richiesta dalla nostra civiltà non la avremo mai.
Che l'Europa riveda le sue posizione dopo l'incidente Giapp,mi sembra abbastanza improbabile:ti vengo a trovare in Madagascar.  :wave:

non è del tutto vero. e poi sarebbe ora che gli investimenti andassero verso la ricerca di qualcosa di nuovo... possibile che ci fermiamo a nuove versioni di idee vecchie?? dai sù...

è notizia di oggi, mio caro. germania svizzera e austria si sono mosse in questa direzione...

cmq, ti assicuro che lo faccio! e ti aspetto lì!! almeno avrò più giorni di sole per uscire in moto!!
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #8 il: 14 Marzo 2011, 19:48:57 »

mooolto interessante!

se passiamo al nucleare è la volta buona che io espatrio! :headbang:

Ecchecavolo aspetta un atomo prima di partire nooooooooooo!! :toothy10:
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Bob

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #9 il: 14 Marzo 2011, 19:58:38 »

Aggiornamenti continui dall'agenzia di sicurezza giapponese sono disponibili qui
http://www.nisa.meti.go.jp/english/index.html

Delle 6 unità (reattori) presenti nel complesso di Fukushina, 3 erano già ferme...
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GustaV

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #10 il: 14 Marzo 2011, 20:00:11 »

Il reattore nucleare è una sorta di pentola a pressione in acciaio e cemento: la reazione nucleare scalda l'acqua contenuta nel contenitore, generando vapore che mette in moto delle turbine che generano elettricità.
La reazione all'interno del reattore viene controllata tramite l'inserimento di barre di controllo, che interferiscono ed "isolano" parzialmente le barre di combustibile, immerse in acqua, che a loro volta interagiscono tra loro liberando neutroni, il "fuoco" nucleare. Questo tipo di moderazione permette di mantenere la reazione controllata.
In caso di terremoto o altra emergenza, le centrali nucleari innescano una procedura automatica di emergenza, che fa calare rapidamente tutte le barre di controllo all'interno del reattore, per "spegnere" la reazione.
Durante il terremoto la procedura di emergenza ha funzionato, tuttavia la centrale ha subito un blackout energetico. L'energia elettrica è necessaria a far funzionare le pompe che alimentano la caldaia, per controllarne la temperatura.
Ci sono dei generatori diesel che sembra non abbiano funzionato, molto probabilmente a causa dei danni derivanti dallo tsunami (la centrale in crisi è sul mare ).
Quindi è successo che l'acqua all'interno del reattore si è scaldata fino a diventare vapore. Normalmente il reattore è in pressione, proprio per fare in modo che l'acqua bolla ad una temperatura elevata. E' normale che l'acqua all'interno del reattore diventi vapore, poichè proprio il vapore aziona la turbina, tuttavia la pressione ed il livello dell'acqua devono rimanere entro certi livelli. Nel reattore fuori controllo la temperatura si è alzata moltissimo, così come la pressione ed il livello dell'acqua è sceso, scoprendo le barre di combustibile atomico.
Le barre a secco si sono scaldate ancora di più, creando ancora più vapore, quindi un circolo vizioso che alimenta l'aggravarsi della situazione.
Pompare acqua all'interno per raffreddare è un problema in queste condizioni poichè la pressione è elevata. Per riuscire a ristabilire il livello è necessario abbassare la pressione e tirare fuori vapore, in modo che la "bolla" di vapore nella parte superiore del reattore spurghi, permettendo il pompaggio di acqua fredda.
E' esattamente quello che capita nel motore raffreddato ad acqua: immaginate di avere un motore con l'acqua in ebollizione e delle bolle d'aria nel circuito. Dovete raffreddarlo per evitare che fonda: più aria c'è nel circuito più tende a scaldare ed a bollire. Bisogna aprire gli sfiati per far uscire il vapore e mettere acqua liquida nell'impianto per ristabilire temperatura e fare in modo che tutto l'impianto sia in acqua e quindi possa dissipare correttamente il calore.
Questo è quello che hanno fatto i tecnici giapponesi: hanno aperto delle valvole del reattore per sfiatare il vapore e pompare acqua. Il vapore, leggermente contaminato da isotopi radioattivi, ha saturato l'edificio di contenimento esterno. Le elevate temperature all'interno del reattore hanno scisso parte dell'acqua in idrogeno ed ossigeno gassosi. Una miscela esplosiva, che infatti è esplosa distruggendo l'edificio esterno.
Sembra che tuttavia il contenitore principale che contiene il reattore sia ancora sano, pertanto la contaminazione è stata limitata.
Adesso i tecnici stanno pompando acqua di mare e boro (che interferisce moderando la reazione) per cercare di ristabilire un equilibrio termico.

Cosa può succedere se non ce la fanno? Il nocciolo del reattore può fondere a causa delle elevate temperature. Se fonde il nocciolo, il contenitore in cemento armato può comunque reggere. Una cosa simile è accaduta a Three Miles Island (USA) nel 1979: il nocciolo di un reattore nucleare fuori controllo è fuso, le barre si sono fuse ed il combustibile nucleare fuso si è depositato sul fondo del contenitore, che tuttavia ha retto (si pensa che sia successo questo, visto che nessuno può aprire per controllare), senza fughe radioattive significative. I tecnici riuscirono a ristabilire l'equilibrio termico e da allora il reattore è in una situazione stabile, costantemente monitorato, in attesa di essere smantellato. Ma ad oggi nessuno si è arrischiato a farlo, a causa delle difficoltà a pianificare lo smantellamento (decommissioning) di un uovo con la sorpresa.
Se il contenitore invece cede, succede quello che è avvenuto a Chernobyl: esplosione chimica (non nucleare) del contenitore con rilascio nell'atmosfera del peggio possibile.

Una esplosione di tipo nucleare è tecnicamente esclusa.
« Ultima modifica: 14 Marzo 2011, 20:05:55 da GustaV »
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #11 il: 14 Marzo 2011, 20:00:48 »

@ Michelone: non esattamente come dici:

"Sull’onda del disastro nucleare in Giappone, la Svizzera ha sospeso il programma per la sostituzione degli impianti atomici obsoleti per dare priorita’ assoluta alla sicurezza. Le autorita’ svizzere, si legge le comunicato dell’Ufficio Federale per l’Energia, “hanno deciso di sospendere le procedure in corso riguardanti le richieste di autorizzazione per la sostituzione degli impianti nucleari fino a quando non vengano riesaminati e, se necessario, modificati gli standard di sicurezza”. (AGI) ."


"il ministro dell’Ambiente austriaco Nikolaus Berlakovich propone uno stress-test per verificare la resistenza delle centrali nucleari europee in caso di terremoti. Se ne è parlato sempre al Consiglio dei ministri dell’ambiente dell’Unione europea. La collega greca ha quindi espresso la preoccupazione del suo Paese soprattutto per quel che riguarda la sicurezza delle centrali nell’Europa sud-orientale, una regione considerata ad alto rischio sismico."


"Dopo la seconda esplosione in una centrale nucleare giapponese, a seguito del terribile terremoto di pochi giorni fa, decine di migliaia di persone hanno preso parte ad una manifestazione anti-nucleare nella Germania meridionale. La manifestazione era stata programmata da tempo, ma dopo la notizia dell’emergenza nucleare giapponese, gli organizzatori sono stati travolti da una folla di circa 50.000 persone, molte di più di quelle che speravano potessero arrivare al momento dell’organizzazione.

I manifestanti, che si sono disposti in una catena di 45 km intorno alla centrale elettrica di Neckarwestheim (Stoccarda), chiedevano che il Governo tedesco prendesse le distanze dal nucleare. Il Cancelliere Angela Merkel, che ha esteso la durata della vita delle centrali nucleari in Germania, ha convocato i ministri per una riunione d’emergenza.

La fuga radioattiva giapponese arriva in un momento difficile per Angela Merkel, dato che con le elezioni che si terranno a breve ha già da respingere gli attacchi di filo-nuclearismo dopo aver prolungato la dipendenza della Germania dall’atomo. I Democratici di opposizione sociale e i Verdi hanno chiesto un cambiamento e sostengono che alcuni impianti nucleari tedeschi non potrebbero sopportare un colpo così forte come può essere un impatto aereo o un terremoto.

La decisione del Governo dell’anno scorso di mantenere le 17 centrali nucleari in funzione per circa 12 anni dopo la data di chiusura originale ha pesato sulla popolarità della coalizione della Merkel. Ma non è l’unica a dover fare i conti con il nucleare in casa."
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #12 il: 14 Marzo 2011, 20:03:53 »

Leggerò con calma il post di Gustav
ma intanto date un'occhiata alle centrali presenti in Europa allora di cosa stiamo parlando ???

http://irpinianelmondo.wordpress.com/2008/05/22/le-centrali-nucleari-in-europa-ecco-la-mappa/
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boldor

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #13 il: 14 Marzo 2011, 21:47:02 »

Leggero con calma tutto.

Dico la mia spero di riuscire a farmi capire.

Trovo assurdo chiamare L'energia nucleare, una energia innovativa, o alternativa o insostituibile.
Secondo me il gioco non vale proprio la candela.
I rischi, i pericoli, le scorie, il costo....troppo alti.

Non si possono prevedere eventi futuri, mai.

Il rischio è sempre troppo alto, e non solo per chi vive nel presente, ma anche per le generazioni future.

E cosa non da poco siamo in Italia,  vedi link youtube (anche se di report è di parte, guardatelo comunque)  

Non posterò i video qui, ma solo i link, di quello che qualsiasi centrale (in caso di disastro) e qualsiasi scoria (gestite male) potrebbe creare.


http://www.youtube.com/results?search_query=chernobyl&aq=f



http://www.youtube.com/results?search_query=L%27eredita+report&aq=f



Ovviamente dico questo perchè sono pronto, nel mio piccolo, a rinunciare a quello che una centrale mi offre.



VIDEO 1/6

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=YnUUA4VZR9I
[/youtube]
« Ultima modifica: 15 Marzo 2011, 09:36:32 da boldor »
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #14 il: 14 Marzo 2011, 22:35:34 »

Il nucleare è alternativo al petrolio,al momento l'eolico,le maree,il solare rappresentano un sogno.Smettere di usare il nucleare non accelererà gli studi su altri tipi di sfruttamento energetico.
Una maniera di tornare al sicuro e pulito c'è,basta rinunciare ai mezzi di trasporto a motore,ai riscaldamenti in casa,ai fornelli a gas e fare diminuire la popolazione mondiale di 5 miliardi di individui.
L'energia sarebbe quella muscolare e tornerebbe in voga la schiavitù che forniva energia in pulita in quantità.
Preferisco i rischi del nucleare.
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