-Reo confesso, che ha confessato il proprio delitto-Reo convinto, contro cui esistono prove schiaccianti-Reo presunto, ritenuto colpevole ma senza prove sicureIl dotto Azucarillo sembrerebbe assai preciso nella corretta esegesi dell'etimo.Non becchiamoci troppo, vi prego, altrimenti potrei sentirmi in colpa per aver impostato un pò duramente la mia affermazione all'inizio... che inevitabilmente riconfermo e rimarco.Aggiungo solo che in colpa sicuramente mi sentirei qualora la sventura del destino mi rendesse vittima di una tragedia familiare similare, come troppe se ne vedono oggi ormai in giro ed assai poco considerate dalla "giustizia", vista l'assenza di certezza poi di una pena correlata o soltanto adeguata.("Le leggi son ma chi pon mano ad esse”, si domandava il Sommo Poeta nella Commedia in epoca medievale: mai osservazione fu più pertinente ed ancor attuale dopo così tanti secoli.)In colpa sarei, dicevo, nel non avere il coraggio di fare una giustizia doverosa, ancorchè di modi sette-ottocenteschi, che salvaguardasse non solo il contrappasso ma la società tutta, nel togliere di torno un anima fella, lorda di sangue innocente ed indifeso, violenta e violentatrice, in un regolare, cavalleresco ed onorevole duello… all’ultimo sangue! L'ingiustizia palese nell'incertezza della pena rischia di slatentizzare geni sopiti dal modernismo freddo e perdonista, più intriso d'ideologia che di giustizia: molti ne parlano, nessuno più ne è immune. Anche questo mi preoccupa.Lungo sarebbe l'elenco di chi la fa franca con il beneplacito di giudici comprensivi, forse perchè non colpiti nel proprio, verrebbe da pensare.Pensate a quel nomade che ha ucciso 3 ragazzi ubriaco e, steso al sole di un appartamento poco tempo dopo, ragionava sorridente riguardo al contratto milionario pubblicitario di una casa di jeans.L'elenco di altri casi potrebbe essere tristemente lungo, anche osservando solo la città di Roma ed in un recente passato.Ad Abele non pensa nessuno, forse perchè ormai non c'è più! I parenti di Abele avranno poca soddisfazione, rispetto ai parenti di caino. Che "nessuno tocchi caino", sì, ma in carcere e tanti anni quanto il massimo della legge lo preveda, senza sconti!Solo questo vorrei urlare a gran voce; perdonatemi se lo faccio qui, come uno sfogo liberatorio. I diritti di Abele sono pari o fors'anche superiori ai diritti di caino, o no? Dovrebbe essere per legge e d'obbligo il passare, da parte di un giudice, un intero giorno con la madre od il padre delle vittime, prima del giudizio finale.Esistono anime prave e felle, caro GustaV, proprio come ai tempi di Dante, perchè tutto ciò che è cattiveria, anche gratuita e scarsamente mirata può esistere nell'uomo; esiste la crudeltà (vi ricorderete quella ragazza che tirava i cuccioli vivi in un fiume), esiste l'ignominia, esiste la vigliaccheria di colpire deboli ed indifesi, di violentare ed uccidere bambini, vecchi o donne... ed esistono sovrabbondanti le scusanti che dopo ad arte si trovano, psichiatriche o di legge, culturali o religiose, tutte atte a diminuire la pena di costoro, dei carnefici; tutte atte ad accentuare i diritti del reo (confesso), alla faccia di chi starà per sempre sotto due metri di terra e ben presto dimenticato.Abele! Nessuno tocchi Abele...è il motto stampato nel mio cuore, ed è per me un dovere ed un diritto poter chiedere che caino paghi in questa e ... persino nell'altra vita, se Nostro Signore lo riterrà opportuno!Perchè oggi caino te lo ritrovi a ridere e scherzare addirittura prima di 8 anni, lo puoi incontrare per le strade a godersi quella vita che lui così facilmente ha tolto ad altri, a ridere e scherzare e financo godersi l'eredità, magari dei genitori e del fratello che ha ucciso in un recente passato proprio per quello!Non è sete di vendetta: è sete di giustizia, che non cambia una virgola del perdono cristiano od umano che una famiglia può dare.Tutto questo proprio per evitare il selvaggio west o che le nostre società non sentano il bisogno di armarsi creando giustizieri; persino che l'"autodafè" ritorni come nei periodi bui dell'inquisizione.Per evitare la mia voglia cavalleresca di duello che giornalmente ho, ad esempio, nel notare lo scempio della "cosa pubblica" ad opera di corrotti, di certi sindacalisti ed altri, spesso presi più volte con il...denaro in bocca, che t'irridono e ti sfidano.. impuniti ed impunemente, con la connivenza di certa dirigenza ed...ahimè, di certa politica (a prescindere dal colore!).(E so di cosa parlo)E' opportuno che vi sia certezza della pena per proteggere gli onesti, i più deboli dai prepotenti e dai violenti...per una vera giustizia nella corretta convivenza civile.Utopia? Forse che sì, forse che no!P.S.Tornando al caso specifico vi sembra così impossibile che un contadino, abituato a coltivare pesantemente e da solo la terra, non sia fisicamente in grado di uccidere, sollevare un corpicino esile di una ragazza ed occuparsene... da solo in un trasporto!? Vedremo se ci saranno poi altri da aggiungere alla lista dei rei, confessi o meno.Per ora di certo c'è lui che ammette e confessa, più "fatto a viver come bruto, che per seguir virtute e canoscenza!!!"("mmmhhh, questo, con 'sto Dante!!! Ce le ha fatte a quadrucci!!!)E' vero, scusate... qua la mano:
Tornando al caso specifico vi sembra così impossibile che un contadino, abituato a coltivare pesantemente e da solo la terra, non sia fisicamente in grado di uccidere, sollevare un corpicino esile di una ragazza ed occuparsene... da solo in un trasporto!?
Le emozioni sono secondo me i motori delle azioni ma se non sono mediate e supportate dalla consapevolezza della ragione,finiscono con rendere la vita animalesca.
Non voglio colpevolizzare la vittima,per carità ma anche accettare i 5 euro in cambio del silenzio sulle molestie è un segno di una vita giovane abbandonata senza cure familiari.