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Autore Topic: Incidenti nucleari in Giappone  (Letto 11305 volte)

GustaV

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #15 il: 14 Marzo 2011, 23:29:56 »

Se il contenitore invece cede, succede quello che è avvenuto a Chernobyl: esplosione chimica (non nucleare) del contenitore con rilascio nell'atmosfera del peggio possibile.

Ci sarebbe una terza possibilità: cedimento del contenitore senza esplosione o con esplosione contenuta.
Il nocciolo fuso potrebbe bucare il fondo del contenitore e finire in una delle camere sigillate in cemento armato inferiori, che potrebbero reggere. A Chernobyl il nocciolo fuso è colato nelle camere di contenimento inferiori, ma non è arrivato al terreno sotto le fondamenta (così pare).
Sarebbe grave, ma molto meno di un'esplosione, perchè la diffusione del materiale radioattivo rimarrebbe per la maggiorparte contenuta in situ.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #16 il: 15 Marzo 2011, 09:35:18 »

IL PETROLIO è IL PRIMO IMPUTATO negli ultimi 20 anni, oltre 5.000 incidenti nel mondo con rilascio di sostanze pericolose.
Fonte ARPA
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #17 il: 15 Marzo 2011, 09:42:31 »

Il nucleare è alternativo al petrolio,al momento l'eolico,le maree,il solare rappresentano un sogno.Smettere di usare il nucleare non accelererà gli studi su altri tipi di sfruttamento energetico.
Una maniera di tornare al sicuro e pulito c'è,basta rinunciare ai mezzi di trasporto a motore,ai riscaldamenti in casa,ai fornelli a gas e fare diminuire la popolazione mondiale di 5 miliardi di individui.
L'energia sarebbe quella muscolare e tornerebbe in voga la schiavitù che forniva energia in pulita in quantità.
Preferisco i rischi del nucleare.

non sono d'accordo. dal mio punto di vista il nucleare è una tecnologia da superare come lo è il petrolio.
non da migliore, da superare e basta!
IL PETROLIO è IL PRIMO IMPUTATO negli ultimi 20 anni, oltre 5.000 incidenti nel mondo con rilascio di sostanze pericolose.
Fonte ARPA
infatti la tendenza è quella di superrare la "tecnologia" petrolio...
anche un secolo fa dalle macchine a vapore si passò alle macchine a diesel moooolto inquinanti e poco efficienti rispetto alle attuali ma migliori rispetto alle carrette con la caldaia sul cofano; oggi siamo giunti alle auto meno inquinanti e un po' più efficienti, ma tuttavia si cerca di fare un balzo, anche perchè "costretti" da problematiche ambientali e di costi.
i rischi in termini di inquinamento e sicurezza per la popolazione sia nelle vicinanze dell'impianto che più remota, a mio modo di vedere le cose, non vale la candela che andrebbe ad accendere!! in più, i costi da sostenere per rimettere in moto un processo nucleare in italia dove è fermo da anni porterebbe qualche beneficio tra decine d'anni, quando gli impinati saranno già obsoleti e le tecnologiue magari finalmente dirottate verso qualcosa d'altro. in più in italia il nucleare non andrebbe a coprire il fabbisogno come in giappone dove avevano 55 centrali... se non ho letto male il nucleare in italia sarebbe per coprire meno del 5% del fabbisogno energetico. E noi dovremmo accettare tutti i rischi presenti e futuri, più i costi assurdi per una quisquillia del genere? aggiungendo che siamo in italia, come ricorda Boldor??
no grazie...
poi chi di voi che sostenete il nucleare vorrebbe una centrale dietro casa? e non è per fare il discorso NIMBY...
tutto questo a mio modo di vedere le cose. non è vero che si deve avere tutto ad ogni costo e rischio... forse è il caso di fare qualche passo indietro.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #18 il: 15 Marzo 2011, 10:01:45 »

Mentre superiamo,vogliamo case riscaldate,oppure andiamo a piedi?
Tutto qui.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #19 il: 15 Marzo 2011, 15:07:07 »

Mentre superiamo,vogliamo case riscaldate,oppure andiamo a piedi?
Tutto qui.
a parte che non credo che le case si scaldino con il nucleare dato che mi pare vada tutto a metano... in più come detto la percentuale di energia che deriverebbe dal nucleare in italia sarebbe davvero risibile e quindi non tale da giustificare il mostruoso investimento di soldi pubblici a scapito di altre ricerche.
tutto qui.

investire in qualcosa di già superato ultimamente è tipicamente italiano.
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GustaV

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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #20 il: 15 Marzo 2011, 15:27:37 »

non sono d'accordo. dal mio punto di vista il nucleare è una tecnologia da superare come lo è il petrolio.
non da migliore, da superare e basta!

Sono d'accordo.
Allora che facciamo?
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #21 il: 15 Marzo 2011, 15:32:59 »

Mentre superiamo,vogliamo case riscaldate,oppure andiamo a piedi?
Tutto qui.

Le stime di crescita ed aumento del fabbisogno energetico derivano dalla legge (statistica) del raddoppio: con un tasso di crescita del 7% annuo il fabbisogno energetico di un paese raddoppia ogni dieci anni.

Azzardo due conti, correggetemi se sbaglio.
Il fabbisogno energetico annuo italiano è di circa 330.000 GWh. Dunque tra dieci anni, seguendo le stime, sarà di 660.000, e tra 20 di 1.320.000 GWh. Ipotizzando di costruire - a partire dalla progettazione, domani mattina - che ne so, diciamo 10 centrali nucleari EPR come quella, enorme, in costruzione in Finlandia, da 1600 MW (e dunque 14.000 GWh annui) ci troveremmo ad aver speso almeno 50 miliardi di euro per coprire circa il 10% del fabbisogno energetico totale. E non in maniera pulita, rinnovabile e sicura, ma continuando a produrre scorie e ad essere comunque dipendenti dalla disponibilità del combustibile. Senza citare i rischi, ovviamente molto abbattuti ma comunque inevitabili.

Il vero passo avanti è nella riduzione dei consumi, non nell'aumento. Il sistema è fallimentare, così come lo abbiamo creato e studiato finora. Non ho nulla in assoluto contro il nucleare, che - anzi - da (quasi) ingegnere apprezzo a livello sia tecnologico che puramente teorico. Ma sono anche 50 anni che ci dicono che il petrolio sta finendo, e che durerà altri 50 anni. Invece niente, non finisce. Sono anni che ci raccontano ca**ate, e non mi pare che qui nessuno vada a piedi o abbia la casa senza riscaldamento. E, mentre ce le raccontano, in Germania si produce potenza elettrica da fotovoltaico o solare termico in misura di "70 volte quella che produciamo noi".

Una decrescita energetica è possibile, anzi va perseguita con ogni mezzo secondo me. Trasporti efficienti e ridotti, miglioramento delle efficienze, microgenerazione. Dobbiamo ridimensionarci.

Ho paura che il nucleare sia solo una fonte di appalti, per i nostri famelici amministratori....
« Ultima modifica: 15 Marzo 2011, 15:35:03 da eugenval »
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #22 il: 15 Marzo 2011, 15:34:37 »

Michele,era un paradosso.
Il nostro deficit energetico è mostruoso,le pale eoliche hanno bisogno di 1200 ore di vento all'anno per essere economicamente giustificate,ferma restando l'esenzione dall'IVA,altrimenti neanche quello.
Si sa bene che anche il nucleare sarebbe transitorio ma serve energia e tanta per avere comodità ma anche posti di lavoro a costi sopportabili.
In ogni caso i Verdi Tedeschi sono contrari anche alle pale che,a parte l'incommensurabile bruttezza,decimano l'avifauna.
Potremmo sfruttare le maree che neanche abbiamo ed anche di vento in Italia ce ne è in 3 4 posti.
Dimenticavo il sole:ne abbiamo tanto,riusciremo a mandare avanti le fabbriche a batteria?
Curiosità:ormai il traffico da auto trazione influisce sull'inquinamento cittadino per l' 8%.Il resto da dove viene?
A che cosa si potrebbe tranquillamente rinunciare?Proviamo un elenco.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #23 il: 15 Marzo 2011, 19:44:39 »

Il nucleare è pericoloso. Tutte le posizioni e le opinioni devono essere rispettate. Personalmente sono favorevole al nucleare per una lunga serie di motivi, ma rispetto chi ne ha paura e non lo vuole.
Però bisogna essere coscienti che la nostra società si basa su forti consumi energetici, tutto ciò che ci circonda consuma o ha consumato energia, non basta rinunciare all'auto, alla doccia calda, al climatizzatore. Questi sono consumi diretti, bisogna avere coscienza che la mela nel vassoio nella nostra cucina è energia (necessario a coltivarla, coglierla, distribuirla, farla arrivare nel vassoio, smaltirne il torsolo dopo che si è mangiata), anche il pane, l'olio, il vino, i vestiti, la carta igienica sono energia.
L'energia ed i consumi restituiscono i margini per l'evoluzione tecnologica, che si traduce in monitor a cristalli liquidi ad esempio. Possiamo rinunciarci, ok, ci sta. Ma siamo disposti a rinunciare alla ricerca scientifica? Alle apparecchiature per la diagnosi medica? Alle medicine? Alla cultura? Tutta questa roba ha avuto la possibilità di essere sviluppata ed alla portata di tanti (e continua a farlo) grazie alla nostra società, al nostro sistema malato ed insostenibile che basa la propria esistenza sul consumo di energia. Se rinunciamo all'energia dobbiamo rinunciare a tutto questo. Se rinunciamo ai nostri consumi, lo stesso sistema che alimenta l'esistenza di 6 miliardi di persone si disgregherebbe. Tanta gente morirebbe di fame, morirebbe di malattia, morirebbe per mancanza di assistenza, morirebbe di eventi violenti poichè il sistema non sarebbe più in grado di mantenere l'ordine sociale e la stessa sussistenza dell'enorme popolazione modiale.
Il petrolio non basta, forse non finirà mai ma non basta ad alimentare il mondo. Con il solare e l'eolico ci puoi scaldare l'acqua della doccia, non puoi far funzionare le industrie e basarci i consumi mondiali. Le energie pulite sono da sviluppare sicuramente, ma non sono la soluzione purtroppo.
Il problema è molto complesso, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #24 il: 15 Marzo 2011, 21:09:33 »

Il nucleare è pericoloso.....
Vero, ma è vero per TUTTE le attività produttive (tralasciamo gli incidenti stradali e similia): non esiste alcuna attività che non comporti una dose di rischio, più o meno alta.
Per il nucleare, almeno, la probabilità del verificarsi di un incidente severo è calcolata . A titolo di esempio, i reattori tipo EPR (quelli in costruzione in Finlandia e in Franca) hanno una frequenza di qualsiasi tipo di evento comportante il danneggiamento del nocciolo inferiore a 1 su 100.000 per reattore per anno: un reattore deve funzionare 100.000 anni per riscontarre un incidente, o 100 reattori devono funzionare 1000 anni ecc.

Certo, convengo che avere tanti reattori, oltretutto di vecchia costruzione, schierati lungo una costa che è spesso investita da tsunami (questo e non già il terremoto è stata la causa dell'inizio degli incidenti), gestiti proprio dalla popolazione più toccata dal "peccato originale", sia una situazione paradossale.

Anche se i terremoti sono frequenti nell'area mediterranea, tsunami di portata confrontabile con quelli del pacifico non si sono mai verificati, nemmeno in occasione del terremoto di Messina o di Santorini.

Per quello che mi riguarda, non avrei esitazioni ad abitare vicino ad una centrale nucleare mentre non andrei MAI ad abitare a valle di una diga, specialmente costruita in cemento armato. In caso di incidente (io ricordo ancora Vajont e Longarore) non c'è alcuna possibilità di scampo. Nel caso di incidente nucleare c'è il tempo di allontanarsi o di adottare misure di protezione.

Per il resto, quoto totalmente quanto scritto da Gustav.


 
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #25 il: 15 Marzo 2011, 21:27:30 »

e tre.. :)
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #26 il: 15 Marzo 2011, 21:29:59 »

Perchè 3?
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #27 il: 15 Marzo 2011, 21:34:27 »

Perchè 3?

Perchè GustaV, ang_bob e BigC la pensano sostanzialmente allo stesso modo.
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #28 il: 15 Marzo 2011, 21:35:25 »

Perchè 3?

Perchè GustaV, ang_bob e BigC la pensano sostanzialmente allo stesso modo.
La mia opinione vi sembra diversa?
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Re: Incidenti nucleari in Giappone
« Risposta #29 il: 15 Marzo 2011, 21:37:25 »

Perchè 3?

Perchè GustaV, ang_bob e BigC la pensano sostanzialmente allo stesso modo.
La mia opinione vi sembra diversa?

Ok 4. Volevamo risparmiare  ;D
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