Alla fine del XIX secolo, sulle rive dell'Adda, al confine tra le province di Bergamo e Milano, fu fondato un sito industriale dalla famiglia Crespi, dedicato alla tessitura.
Cristoforo Begnino Crespi, il fondatore, figlio di un tintore di Busto Arsizio, industriale illuminato, dispose la costruzione, attorno al complesso produttivo, di un villaggio indipendente, completamente autosufficiente: case per gli operai, ville per i dirigenti, maniero per la propria famiglia, una chiesa (copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, stazione dei pompieri, albergo, ospedale, campo sportivo, teatro, strutture di dopolavoro, lavanderia, centrale elettrica, acquedotto, cimitero ed altre strutture. Qualcosa di davvero rivoluzionario per l'epoca. C'era già corrente elettrica ed acqua corrente in tutte le case, in un periodo in cui nel resto d'Italia non era ancora una cosa scontata.
Nel 1995 questo interessantissimo paese, tra i più importanti e meglio conservati siti di archeologia industriale del mondo, è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO.
Oggi tutto è esattamente fermo al 1928. Ovviamente alcuni edifici sono stati dismessi, l'elettricità e l'acqua sono forniti dalla rete normale, alcune case sono state ridipinte, tuttavia la struttura del paese è rimasta quella di quasi un secolo fa. Anche l'illuminazione è garantita da lampioni originali degli anni venti, sapientemente restaurati. Le case sono tutte abitate, nel corso degli ultimi decenni la famiglia Crespi ha progressivamente frazionato e venduto tutto il paese, mantenendo la proprietà della sola villa di famiglia.
Stamattina, nonostante facesse molto freddo, un bel sole mi ha convinto a fare un giro in moto, Crespi dista circa solo poco più di mezz'ora da casa mia. Ho quindi infilato casco e guanti ed ho acceso il motore, puntando la ruota verso est.

La moto davanti all'ingresso principale del sito produttivo della tessitura, dismesso solo poco tempo fa, nel 2004:



Il viale che costeggia il complesso produttivo

La chiesa. Durante il "regime" della famiglia Crespi, tutto il paese era obbligato a partecipare alle celebrazioni delle domeniche e delle festività comandate, pena il licenziamento. Le assenze per motivi di salute dovevano essere giustificate.

La struttura di trasformazione e distribuzione elettrica. Un tempo il paese ed il sito produttivo erano alimentati da una centrale idroelettrica dedicata, oggi dismessa.


L'acquedotto, ormai dismesso e parzialmente demolito:

Una delle case degli operai. Villette bifamiliari con giardino. Tutte uguali e della stessa dimensione. I dirigenti avevano delle villette un po' più belle ed indipendenti.

Alcune viste dei vialetti del paese. Consideriamo che per l'epoca era molto moderno:


Il castello della famiglia Crespi:

Il cimitero. Nel centro il monumentale mausoleo della famiglia Crespi, che "abbraccia" tutte le tombe degli operai. Il cimitero è stato usato come set per alcuni film di Dario Argento ed altri maestri dell'Horror.




Grazie per l'attenzione. Con queste cose spero di essere riuscito a farvi condividere, anche se solo virtualmente, la gita in moto.
Per chi fosse interessato al villaggio di Crespi D'Adda, alcuni link per approfondire:
http://www.villaggiocrespi.it/http://it.wikipedia.org/wiki/Crespi_d%27Addahttp://www.crespidadda.com/http://www.crespidadda.org/ 